Prima della pandemia da Covid 19 era stato il Presidente della Repubblica di Romania in persona a ringraziare la “Corrado Melone” per l’attività di diffusione della conoscenza della lingua, della cultura e della civiltà romena. Questa volta lo stesso Ambasciatore della Repubblica di Bulgaria ha espresso lusinghieri pensieri di apprezzamento per la disponibilità della nostra Scuola ad accogliere ed integrare bambini bulgari. Questa estate i nostri locali accoglieranno gli studenti universitari per offrire loro spazi per lo studio (la biblioteca si sta rinnovando e momentaneamente avrà difficoltà ad ospitare chi voglia studiare con tranquillità e non dimentichiamo che siamo stati fra i primi ad accogliere i piccoli ucraini che fuggono dalla guerra e che la nostra palestra è stata più volte sede della festa dei senegalesi.
Ma per quale motivo Presidenti o Ambasciatori parlano di noi? In realtà abbiamo fatto solo ciò che naturalmente andrebbe fatto! Chi è così gretto da pensare che ci siano bambini migliori o peggiori dei bambini figli di genitori italiani? Citando Matteo 18,6 “è meglio per lui che gli si metta una macina al collo e venga gettato nel mare profondo”. Noi non dobbiamo essere lodati: abbiamo solo accolto dei bambini che è compito specifico della Scuola integrare nella società perché “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” (“sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo mi sia estraneo”) scriveva Publio Terenzio Afro nella sua opera “Heautontimorumenos” intendendo che un uomo non può, per sua natura, non preoccuparsi di ciò che succede a un altro essere umano e non essere solidale con lui. Alla “Melone” abbiamo fatto nostro il motto “I care” del grande don Lorenzo Milani di cui sono trascorsi oltre 100 anni dalla nascita.
In fin dei conti, abbiamo solo accolto dei bambini e allestito la mostra all’aperto dell’alfabeto cirillico, utilizzato da milioni di persone nel mondo. Abbiamo quindi solo diffuso un po’ di cultura perché molti nemmeno conoscono che in Europa sono tre gli alfabeti riconosciuti ufficialmente: il latino, il greco e proprio il cirillico! La mostra, all’ingresso di piazza Giovanni Falcone, resterà accessibile almeno fino al termine delle lezioni ed allieterà l’ingresso dei ragazzi per la festa danzante finale delle classi terze di secondaria di primo grado.
Quelle dell’Ambasciatore di Bulgaria sono parole che toccano il cuore. “Lo Stato Bulgaro apprezza altamente il suo gesto nobile che versa un valido contributo all’esercizio della lingua bulgara e alla diffusione della cultura bulgara in Italia. Progetti come questo sono senz’altro un messaggio incisivo di unità, tolleranza e amore da trasmettere ai nostri figli per vivere in un mondo migliore”.
Un “futuro migliore”, esattamente quello che desidero come genitore di due splendidi figli e come didatta che ama tutti i bambini ed i ragazzi come fossero miei figli.
Riccardo Agresti