Vorrei, in questo breve articolo, parlare di un piccolo paese molisano, San Giuliano del Sannio, che frequento assiduamente per motivi familiari. Lì, l’attuale sindaco, politico di lungo corso, grazie alle passate esperienze di assessore regionale e presidente provinciale, ha deciso, con la sua maggioranza, di governare il paese applicando una vera democrazia partecipativa e riuscendo così a coinvolgere i cittadini nelle decisioni politiche che li riguardano direttamente. Il primo provvedimento messo in atto è stato quello di assegnare deleghe e incarichi ad assessori e consiglieri, rendendo pubblici i loro recapiti, allo scopo di poter essere consultati dai cittadini, sulla base della propria materia di competenza.
Il risultato è che tra sindaco, amministratori e cittadini si è creata una fattiva collaborazione, volta a rendere il paese più vivibile ed accogliente, come si evince dalle immagini allegate, in cui tutti, in primis sindaco e amministratori, collaborano alacremente per migliorare l’arredo urbano. Dalle espressioni dei privati cittadini si deduce l’approvazione e la stima nei confronti dei propri politici: elemento da non sottovalutare.
Chiaramente applicare il modo di governare un piccolo comune ad Anguillara, che ha 20.000 residenti, può risultare complesso, ma a tale difficoltà si può ovviare con la costituzione dei comitati di quartiere, che valutati singolarmente, per il numero di abitanti, possono essere paragonati al paese molisano. Una volta che i cittadini, come da regolamento approvato fra le parti, eleggeranno democraticamente i propri rappresentanti, all’interno del quartiere di appartenenza, tutti dovranno nutrire una reciproca fiducia e realizzare una concreta collaborazione.
Questo consentirà di attuare una vera democrazia partecipata, in grado di garantire al cittadino la possibilità di avere un ruolo attivo nelle decisioni istituzionali e di curare e salvaguardare il proprio territorio.
Naturalmente occorre precisare la differenza sostanziale fra amministrazione comunale e comitato di quartiere; quest’ultimo è un organo civile, consultivo e propositivo e non può prevaricare il ruolo dell’amministrazione comunale. Ciò consentirebbe di applicare il principio di sussidiarietà, per cui due enti di diverso livello, collaborano al fine di risolvere i problemi della comunità.