Le patologie correlate alla tiroide hanno subito un notevole incremento tra l’utenza del territorio della Asl Roma 4 che, già da diversi anni, ha attivato nel presidio sanitario San Paolo di Civitavecchia, un ambulatorio dedicato di endocrinochirurgia che rientra tra le varie patologie trattate presso l’unità operativa complessa di chirurgia generale, diretta dal dottor Pasquale Lepiane.
A questo spazio, dallo scorso febbraio, se ne è affiancato un altro nell’ospedale Padre Pio di Bracciano, coordinato e diretto sempre da Pasquale Lepiane e dai suoi collaboratori, il dottor Antonio De Carlo e il dottor Daniele Cavaniglia.
«Nel nuovo ambulatorio del presidio Padre Pio – ha spiegato De Carlo – vengono garantite le medesime prestazioni, fino a poco fa svolte solo al San Paolo. Il paziente che si rivolge a noi è sicuro di ricevere una presa in carico aderente alle linee guida nazionali, dalla diagnosi alla terapia farmacologica e, nei casi accuratamente selezionati, all’intervento chirurgico. Il tutto all’interno di un’unica sede senza il disagio di doversi spostare. Pur trattandosi di una realtà appena costituita, gli accessi sono in continuo aumento, segnale che il servizio corrisponde ai bisogni dell’utenza di riferimento».
L’ambulatorio di Bracciano ha iniziato la sua attività a febbraio e ha un numero crescente di prime visite, senza aver intaccato l’attività di quello di Civitavecchia che dall’inizio di quest’anno ha registrato un aumento del 20% delle prime visite, rispetto al 2022. La sinergia tra i due ambulatori ha permesso di aumentare, in questi primi mesi dell’anno, anche del 30% il numero degli interventi chirurgici rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli utenti, in entrambi i presidi, hanno a disposizione un’equipe multidisciplinare composta da endocrinologo, radiologo e chirurgo, che garantisce al paziente di essere seguito nel suo percorso in modo personalizzato, dalla diagnosi ai controlli periodici.
«La prima visita – ha continuato De Carlo – può avere esiti diversi: l’ambulatorio è in grado di offrire agoaspirato, prescrizione del piano terapeutico, intervento chirurgico».
«L’attività chirurgica legata alle patologie tiroidee – ha poi continuato il direttore della U.O.C. chirurgia della Roma 4, Pasquale Lepiane – viene eseguita in regime di week surgery. Si tratta di una chirurgia delicata dal punto di vista tecnico in quanto la ghiandola tiroidea è in tutta prossimità con i nervi ricorrenti, deputati al movimento delle corde vocali, alla fonazione e alla respirazione. Abbiamo, poi, affinato la tecnica chirurgica, dando così importanza anche all’aspetto estetico, e vengono eseguite, nella maggior parte dei casi, piccole incisioni tra le piaghe del collo da sembrare quasi invisibili».
Nell’ottica di elevare gli standard di sicurezza in campo chirurgico da qualche mese l’equipe sta sperimentando un nuovo dispositivo tecnologico, che consente il neuromonitoraggio intraoperatorio del nervo ricorrente. Uno strumento che aiuta il chirurgo nelle fasi più delicate dell’intervento.
«Si tratta di un presidio tecnologico che ci permette di svolgere l’intervento chirurgico nella maniera più appropriata e sicura possibile, individuando con esattezza il decorso del nervo ricorrente, struttura che innerva le corde vocali, in tutte le fasi dell’intervento – ha concluso il dottor Cavaniglia – Potersi avvalere di uno strumento del genere significa per il paziente maggiori garanzie di risultato. L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia unite a tecniche di chirurgia innovative fanno sì che i nostri due presidi ospedalieri sono in grado di offrire prestazioni di alta qualità, al pari dei grandi ospedali della capitale e non solo».