Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio tra il 1995 e il 2023 mentre il prezzo medio dei beni commercializzabili è cresciuto di quasi il 53%, il prezzo delle spese obbligate del 120%, tendenze che frenano la propensione al consumo con inevitabili effetti depressivi sulle già deboli dinamiche del Pil.
“Dati drammatici. Allarme sul Pil più che fondato” commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“E’ quanto denunciamo da 20 anni, da quando è arrivato l’euro. Le spese obbligate sono rincarate sempre più e molto più degli stipendi, rimasti invece al palo. Di conseguenza il potere d’acquisto delle famiglie si è ridotto con effetti deleteri sui consumi, che rappresentano il 60% del Pil” prosegue Dona.
“Per questo il Governo dovrebbe invertire la rotta, non solo per i poveri assoluti, visto che l’importo della card Dedicata a te è a dir poco imbarazzante e non può certo sostituire il reddito di cittadinanza, ma per aiutare anche il ceto medio, da anni in difficoltà. L’aver ripristinato gli oneri di sistema sulla luce, ad esempio, è l’opposto di quello che si sarebbe dovuto fare, come attestano i dati di oggi di Confcommercio secondo i quali il prezzo delle spese sull’energia è aumentato del 175% dal 1995 ad oggi” conclude Dona.