22 Novembre, 2024
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Pecore e parchi

L’idea di ricorrere alle pecore per tosare i prati, o più in generale per la manutenzione delle aree verdi dei parchi e non solo, è una pratica antica che però sta vivendo un momento di riscoperta visti i benefici che offre sia per l’ambiente che per l’agricoltura sostenibile.

Nel corso degli ultimi anni ne abbiamo visti diversi esempi.

A novembre 2022 il Parco archeologico di Pompei ha siglato un accordo sperimentale per l’eco-pascolo di 150 pecore nell’area verde della città antica, ovvero quella vasta porzione di territorio non ancora scavato e ricoperto da un’estesa vegetazione da manutenere.

Il progetto permetterà il mantenimento delle superfici a prato, rispettando le caratteristiche naturalistiche di questa area e assicurando il contenimento delle erbacce e la concimazione naturale dei terreni in maniera ecosostenibile e senza spese per l’amministrazione. Si tratta di un sistema a bassissimo impatto ambientale dal momento che l’erba, che tagliata in modo industriale diventerebbe un rifiuto da smaltire, viene ingerita e masticata dalle pecore che la riciclano fertilizzando i prati rendendoli più ricchi di materia organica e microrganismi, e quindi più resistenti a siccità e allagamenti.

Un’iniziativa simile era stata annunciata la scorsa estate dalla città di Barcellona, dove il comune aveva avviato un’attività di eco pascolo che coinvolgeva circa 300 animali tra pecore e capre per eliminare la vegetazione secca e manutenere i prati, anche come misura di prevenzione degli incendi.

L’idea spagnola è di consegnare le aree soggette a incendi agli animali al pascolo che mangiano e calpestano la vegetazione secca che altrimenti potrebbe accumularsi come combustibile per gli incendi. Questo progetto è stato condotto nel parco naturale di Collserola, polmone verde della città situata in Catalogna.

La stessa strategia è utilizzata da tempo anche in altre zone della Spagna, e sembra stia dando ottimi risultati.

Ma non serve andare così lontano per trovare esempi di successo di questa pratica. A Roma, e più in particolare nel parco della Caffarella, da decenni le pecore si prendono cure delle aree verdi.

La valle della Caffarella, compresa all’interno del parco regionale dell’Appia Antica, rappresenta uno dei polmoni verdi della città di Roma ma con i suoi 200 ettari di superficie pone una sfida importante sul piano della manutenzione, che è stata risolta con successo grazie all’”assunzione” di un gregge di pecore.

Anche l’università della California ha sperimentato questo sistema. Negli ultimi due anni ha infatti adottato 25 pecore per il mantenimento del campus di Berkely, ma con una sorpresa. I ricercatori coinvolti in questo progetto hanno infatti scoperto che le pecore stavano facendo molto di più che tosare e concimare i prati rimasti incolti. Intervistando 200 studenti e personale universitario, hanno infatti riscontrato che coloro che avevano avuto contatti con le pecore mostravano una significativa riduzione dello stress rispetto a chi non aveva avuto tale esperienza. Le pecore si sono infatti rivelate anche un tonico calmante prima degli esami.

Quello che era iniziato come uno studio sulla capacità di falciatura di questi animali è quindi finito con l’essere una ricerca su come questi facciano sentire le persone in pace, che è stata anche pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health.

Sara Fantini
Redattrice L’agone

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