17 Luglio, 2024
spot_imgspot_img

Nel segno di don Piero

Non solo chiesa intesa come luogo di preghiera, ma anche e soprattutto chiesa intesa come incontro e comunità viva, questo ha fatto si che Don Piero, parroco di della Parrocchia S.M. ASSUNTA di Trevignano Romano, abbia realizzato presso la Casa del Fanciullo, in via Garibaldi a Trevignano, dal 16 al 23 luglio prossimo il Soggiorno INSIEME SI PUO’, un’iniziativa che ha permesso a persone diversamente abili e alle loro famiglie di godere di una settimana di svago e condivisione, in un periodo, quello estivo, in cui molte persone, soprattutto le più fragili sono abbandonate alle loro solitudini e difficoltà. “Abbiamo vissuto giorni belli e profondi, ricchi di emozioni, di sorrisi, di fatica e di gioia indicibile. Torniamo a casa al termine di questa esperienza, carichi di gratitudine, di soddisfazioni, di voglia di proseguire ancora nel nostro percorso intrapreso”, queste le parole che Don Piero Rongoni ha usato per parlare dell’iniziativa realizzata dal Progetto Caritas Diocesana, dalla Sottosezione Unitalsi Civitacastellana e dalla Parrocchia S.M. ASSUNTA di Trevignano Romano. “Stiamo vivendo una settimana intensa ma molto gratificante. Il nostro soggiorno è frutto di un cammino iniziato tre anni fa, con il progetto INSIEME SI PUO’, finanziato con i fondi della conferenza episcopale italiana fondi 8 × 1000, finalizzato all’inclusione sociale e al sostegno dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie e, come fine ultimo, la realizzazione di un progetto residenziale, il dopo di noi. Circa 50 partecipanti hanno vissuto questa splendida esperienza, tra persone con difficoltà disabili e volontari, oltre agli altri amici che quotidianamente ci hanno supportato e condiviso con noi una porzione della giornata.” Così Don Piero ha spiegato il progetto e le attività messe in campo dagli operatori volontari: “Lago, battello, piscina, agriturismo e tante altre iniziative, che hanno coinvolto i partecipanti del progetto in diversi momenti di svago. Come nelle precedenti annualità, il progetto residenziale ha coinvolto un numero di volontari che, dalla parrocchia e dalla città di Trevignano, non sono mancati: supporto nella pulizia degli ambienti, preparazione di dolci o altri alimenti, sostegno nella realizzazione dei laboratori. La prima colazione e la preghiera delle Lodi del mattino aprivano le nostre giornate tipo, scandite poi da attività all’interno della Casa del Fanciullo, quindi il pranzo e dopo un momento di riposo pomeridiano, seguivano le attività laboratoriali nel pomeriggio. La giornata termina con la celebrazione dell’eucarestia prima della cena, seguita sempre da un momento di festa. Il nostro vescovo monsignor Salvi ha celebrato l’eucarestia ed è rimasto a cena con noi venerdì 21. Poi sabato 22 una festa in musica e danze precederà l’eucarestia e il pranzo comunitario di domenica che chiuderanno la settimana insieme”.

Questa è stata solo una delle tante iniziative che Don Piero Rongoni ha realizzato a Trevignano Romano, dove ha portato la sua capacità di creare iniziative aggreganti e di comunità. Poco più di un anno fa infatti Don Piero Rongoni lasciava la parrocchia Santo Stefano Protomartire di Bracciano, dove dopo dieci anni attraverso un lungo lavoro fatto di ascolto e di tante iniziative aveva creato una comunità viva. “L’anno appena concluso qui a Trevignano è stato decisamente intenso, ricco di esperienze nuove, carico di emozioni e di grandi soddisfazioni, in termini umani e pastorali. Oggi mi scorrono davanti agli occhi le molteplici iniziative fatte, proposte realizzate ed attuate, le quali hanno abbracciato i giovani, i ragazzi, e le famiglie gli anziani, con un occhio sempre attento ai vicini e ai parrocchiani, che frequentano già la parrocchia, senza però trascurare coloro che non frequentano assiduamente le celebrazioni e le altre iniziative pastorali”. Questo è il bilancio umano e “lavorativo” che Don Piero ha tracciato dell’inizio del suo cammino da Parroco di Trevignano, dove ci racconta infine “ho goduto della collaborazione e del sostegno di tante persone buone e generose che, con slancio e gratuità, mi hanno sostenuto in ogni iniziativa, incoraggiandomi, suggerendomi, correggendomi quando è stato necessario. Sono grato al signore per questo anno trascorso qui a Trevignano e prego il Signore perché milioni ancora fede coraggio ed entusiasmo e portare avanti la missione che Lui stesso mi ha affidato”.
Cinzia Orlandi

Ultimi articoli