Una grande vittoria CNA: i sostegni per l’autoproduzione di energia diventano realtà. La Confederazione esprime un forte apprezzamento per le modifiche apportate al PNRR dal governo, in quanto recepiscono le proposte presentate oltre un anno fa dalla nostra associazione per accelerare la capacità di messa a terra delle risorse rispettando le scadenze del Piano.
Nello specifico: il sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo sfruttando l’enorme potenziale offerto dalle piccole imprese.
Un progetto che vede da anni, l’impegno e il lavoro di numerose realtà CNA, tra cui quella di Viterbo e Civitavecchia, per il raggiungimento di un obiettivo comune: favorire la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica per ridurre la dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili, abbassare il costo della bolletta e accelerare il percorso verso la neutralità climatica.
“Una posizione condivisa da tempo, prima ancora dell’esplosione del conflitto in Ucraina, quella di dotare il patrimonio immobiliare ad uso produttivo delle piccole e medie imprese, stimato in circa 400 milioni di metri quadrati, di un enorme parco fotovoltaico (senza consumare suolo) da 50mila MW, pari a oltre il doppio della potenza installata oggi in Italia. Ciò contribuirebbe, inoltre, ad un notevole abbattimento di emissione di CO2”, dice Alessio Gismondi, presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Già dallo scorso anno, CNA Viterbo e Civitavecchia si faceva portatrice dell’insostenibilità dei costi a carico delle piccole imprese tenute a pagare l’energia quattro volte di più rispetto a una impresa industriale e il 33,5% in più della media europea, non trascurando che l’intervento sul caro bollette è costato allo stato 50 miliardi, a seguito dei rincari del gas.
Oltre a velocizzare la capacità di spesa, la misura offre l’opportunità di accelerare il processo della transizione green attivando ingenti investimenti aggiuntivi da parte delle imprese private producendo uno straordinario effetto leva a beneficio dell’intera economia.
Secondo stime della CNA possono essere coinvolte circa 200mila micro e piccole imprese con una nuova potenza installata di quasi 9 GW, senza consumare territorio.