16 Novembre, 2024
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Don Piero Rongoni commenta l’iniziativa-soggiorno “Insieme si può”

Quei momenti di pace, di preghiera, di emozioni. E di condivisione

«Abbiamo vissuto giorni belli e profondi, ricchi di emozioni, di sorrisi, di fatica e di gioia indicibile. Torniamo a casa al termine di questa esperienza, carichi di gratitudine, di soddisfazioni, di voglia di proseguire ancora nel nostro percorso intrapreso». Sono le parole che don Piero Rongoni ha usato per parlare del soggiorno “Insieme si può”, che è stato realizzato per le persone diversamente abili, che hanno potuto vivere una settimana in allegria e soprattutto, in compagnia e fraternità, in un periodo, quello estivo, in cui molte persone, soprattutto le più fragili sono abbandonate alle loro solitudini e difficoltà.

Il soggiorno è iniziato nella “casa del fanciullo” di via Garibaldi, a Trevignano Romano, domenica 16 luglio e si è concluso domenica 23. L’iniziativa è stata realizzata dal progetto “Caritas diocesana”, dalla sottosezione “Unitalsi” di Civita Castellana e dalla parrocchia Santa Maria Assunta di Trevignano Romano.

«Stiamo vivendo una settimana intensa ma molto gratificante. Il nostro soggiorno è frutto di un cammino iniziato tre anni fa, con il progetto “Insieme si può”, finanziato con i fondi della conferenza episcopale italiana (fondi 8×1000), finalizzato all’inclusione sociale e al sostegno dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie e, come fine ultimo, la realizzazione di un progetto residenziale, il dopo di noi. Circa 50 partecipanti hanno vissuto questa esperienza, tra persone con difficoltà disabili e volontari, oltre agli altri amici che quotidianamente ci hanno supportato e condiviso con noi una porzione della giornata».

Così Don Piero ha spiegato il progetto e le attività messe in campo dagli operatori volontari: «Lago, battello, piscina, agriturismo e tante altre iniziative, che hanno coinvolto i partecipanti del progetto in diversi momenti di svago. Come nelle precedenti annualità, il progetto residenziale ha coinvolto un numero di volontari che, dalla parrocchia e dalla città di Trevignano, non sono mancati: supporto nella pulizia degli ambienti, preparazione di dolci o altri alimenti, sostegno nella realizzazione dei laboratori. La prima colazione e la preghiera delle lodi del mattino aprivano le nostre giornate tipo, scandite poi da attività all’interno della “casa del fanciullo”, quindi il pranzo e dopo un momento di riposo pomeridiano, seguivano le attività laboratoriali nel pomeriggio. La giornata terminava con la celebrazione dell’eucarestia prima della cena, seguita sempre da un momento di festa. Il nostro vescovo, monsignor Salvi, ha celebrato l’eucarestia ed è rimasto a cena con noi venerdì 21. Poi sabato 22 una festa in musica e danze hanno preceduto l’eucarestia e il pranzo comunitario di domenica che hanno chiuso la settimana insieme».

Il soggiorno “Insieme si può” è stata solo una delle tante iniziative che don Piero Rongoni ha realizzato a Trevignano Romano, dove è parroco da luglio dello scorso anno e dove ha portato la sua capacità di creare iniziative aggreganti e di comunità. Poco più di un anno fa infatti don Piero lasciava la parrocchia Santo Stefano Protomartire di Bracciano, dove al termine di dieci anni, attraverso un lungo lavoro fatto di ascolto e di tante iniziative, aveva creato una comunità viva. «L’anno appena concluso qui a Trevignano è stato decisamente intenso, ricco di esperienze nuove, carico di emozioni e di grandi soddisfazioni, in termini umani e pastorali. Oggi mi scorrono davanti agli occhi le molteplici iniziative fatte, proposte realizzate ed attuate, le quali hanno abbracciato i giovani, i ragazzi, le famiglie e gli anziani, con un occhio sempre attento ai vicini e ai parrocchiani, che frequentano già la parrocchia, senza però trascurare coloro che non frequentano assiduamente le celebrazioni e le altre iniziative pastorali».

Questo è il bilancio umano e “lavorativo” che don Piero ha tracciato dell’inizio del suo cammino da parroco di Trevignano, dove ci racconta infine che «ho goduto della collaborazione e del sostegno di tante persone buone e generose che, con slancio e gratuità, mi hanno sostenuto in ogni iniziativa, incoraggiandomi, suggerendomi, correggendomi quando è stato necessario. Sono grato al Signore per questo anno trascorso qui a Trevignano e lo prego perché doni ancora fede, coraggio ed entusiasmo per portare avanti la missione che Egli stesso mi ha affidato».

Cinzia Orlandi

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