16 Luglio, 2024
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Luigi Datome lascia il basket

Un sardo doc, pur non avendo natali isolani. Già, Luigi Datome, che rappresenta un “pezzo di Sardegna”, è nato a Montebelluna, ma è diventato sardo un po’ come Gigi Riva, dopo essersi innamorato dell’isola felice. Sbarcò da piccolo a Olbia, giocò le sue prime partite con la squadra del padre, il Santa Croce Olbia ’70, e poi prese il volo fino a sbarcare nell’Nba, prima coi Detroit Pistons, poi con con i Boston celtic, prima di tornare in Europa per giocare prima col Fenerbahce, poi con l’Olimpia Milano. Ecco, ha deciso di chiudere con la maglia azzurra, dopo 193 presenze e 1686 punti realizzati. Lascia, pardon lascerà subito dopo il mondiale di pallacanestro ormai alle viste, ala piccola della nazionale gestita da Gianmarco Pozzecco, che come lui sul parquet faceva vedere i sorci verdi agli antagonisti di circostanza. A Ravenna, l’altra sera, ha disputato la sua ultima gara con la maglia azzurra sul territorio italiano, e la sfida col Portorico più che un avvicinamento alla kermesse iridata è stato una sorta di Datome-day, con applausi a scena aperta e l’omaggio rivoltogli in campo da compagni di squadra e portoricani. Classe 1987, è stato un genio tutt’altro che ribelle, un uomo d’altri tempi, verrebbe da scrivere, anche se chi è d’altri tempi appare sempre stonato nel mondo di oggi, costruito su chiacchiericcio, selfie e cose che fanno rabbrividire il web. No, Gigi Datome è di tutt’altra pasta. Chiuderà il sipario nelle Filippine, mica dietro l’angolo. Ma c’è già un posto da dirigente dell’Olimpia Milano che lo aspetta.

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