“Braccio armato e solerte di una dinastia di Grandi Fratelli, alcuni dei quali continuano a gestire il potere da luoghi apparentemente lontani dall’Azienda, l’Usigrai sogna di poter svolgere in eterno il ruolo del Ministero dell’Amore: il totale controllo delle menti e delle volontà dei propri iscritti. Chi sfugge alla legge deve essere emarginato, se possibile ridicolizzato e ridotto al rango di megafono di voci altrui. È davvero una penosa logica quella che emerge degli ultimi ora rabbiosi, ora piagnucolosi comunicati del vertice del sindacato”. E’ quanto affermano i membri della componente sindacale di Pluralismo e Libertà (presente in Fnsi, Stampa Romana e Usigrai) in risposta al comunicato in cui la maggioranza di Usigrai ha attaccato la componente.
“Non ci interessa amplificare i messaggi di chicchessia, ma ci sta a cuore diffondere i nostri, così come siamo certi che nessun ex segretario o ex deputato ispiri i proclami dell’Usigrai o ne detti la linea politica”, proseguono gli esponenti di Pluralismo e Libertà, “Confrontiamoci dunque sui fatti. Crediamo che i nostri colleghi abbiano il diritto di sapere la verità su episodi di inaudita gravità che mai si erano visti nel sindacato, quali quelli relativi agli ammanchi e all’indebito svolgimento di mansioni superiori. Il vertice Usigrai smetta di ululare alla luna e dia un buon esempio di trasparenza: dica la verità. Faccia dunque i nomi di chi ha imposto al collega Di Trapani l’avvilente compito di svolgere indebitamente funzioni diverse da quelle di redattore ordinario (coercizione da lui taciuta per comprensibile timore o timidezza) e chiarisca chi aveva il compito di amministrare i soldi spariti dal conto. Tutto il resto è fumo”.