16 Luglio, 2024
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Mostra internazionale del cinema di Bracciano, intervista alla professoressa Stefania Parigi

Nella splendida cornice dei Giardini del lago a Bracciano si è conclusa ieri, con grande  successo e partecipazione, la seconda edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano che, nelle due giornate del primo weekend di settembre, ha visto proiettate opere sia ai Giardini del lago che all’Archivio Storico Paolo Giordano Orsini. La Mostra patrocinata dal Comune di Bracciano e dal Comune di Oriolo Romano è nata grazie all’associazione di promozione sociale Gasp e al collettivo Papermoon – cinema dalla carta alla luna e a Cultura Movens.
Gli spettatori hanno assistito alla proiezione di 26 opere selezionate tra le 518 provenienti da ben 49 paesi; opere sperimentali, di animazione, di finzione, documentari e due videoclip. Noi abbiamo posto alcune domande alla professoressa Stefania Parigi, docente di storia, teoria e critica del cinema presso l’Università degli Studi Roma Tre la quale era nella Giuria per la valutazione delle opere audiovisive insieme a Edgardo Pistone, regista e sceneggiatore, Roberto Baldassarre, storico e critico del cinema e Silvia Moras, docente e ricercatrice.
Oltre ai Premi assegnati dalla giuria degli esperti è stato assegnato il Premio dalla Giuria giovani, che ha coinvolto gli studenti e le studentesse dei Licei del territorio e il Premio della Giuria popolare assegnato attraverso i voti del pubblico presente.

Professoressa Parigi come è stata per lei l’esperienza di far parte della Giuria della Mostra Internazionale del cinema di Bracciano?

«Sono in giuria dall’atto di fondazione della Mostra nel 2022. È stata un’esperienza talmente bella che ho avuto desiderio di ripeterla. Ho sentito una grande vitalità ed entusiasmo intorno a me, tra i giurati, i selezionatori e gli spettatori. La Mostra è organizzata da giovani e giovanissimi. Alcuni hanno alle spalle studi cinematografici ed esperienze di regia. Quasi tutti sono impegnati a livello sociale e culturale sul territorio e nelle scuole».

A giudicare le opere era presente anche la Giuria giovani composta da studenti
liceali. Lei, da docente universitaria quindi in continua relazione con i ragazzi, cosa ci può dire a proposito dell’importanza del cinema per la cultura e quanto lo sarebbe se fosse maggiormente presente -attraverso iniziative o eventi – nel percorso di istruzione e formazione dei ragazzi ancor prima che approdino all’università?

«Sta toccando una questione importantissima. La Consulta Universitaria del Cinema, che riunisce tutti i docenti italiani, porta avanti una battaglia, ormai da più di un ventennio, per introdurre il cinema e l’audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado. Negli ultimi anni i docenti universitari hanno partecipato ai progetti del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso dal Ministero della Cultura e da quello dell’Istruzione, che è stata certamente un’iniziativa importante ma che non ha risolto il problema di fondo: il riconoscimento del cinema e dell’audiovisivo come materia curriculare, divenuta indispensabile in un’epoca come la nostra totalmente dominata dai media audiovisivi.
Gli studenti devono apprendere fin da piccoli i fondamenti e la storia del linguaggio audiovisivo: sapere come funziona un linguaggio significa poterlo gestire e praticare senza rimanerne succubi».

 

La mostra ha visto la proiezione di molte opere indipendenti e internazionali.
Quanto sono importanti manifestazioni di questo tipo e, nello specifico, da quale
punto di vista?

«La Mostra è stata fatta con grande libertà, purtroppo senza finanziamenti, affidata allo spirito di esplorazione dei suoi giovani ideatori, che sono riusciti a offrire una selezione veramente notevole a livello estetico e culturale. I film vengono da ogni parte del mondo, mettono in luce culture, storie e problemi sociali diversi. Si tratta quasi sempre di opere che escono dai circuiti ufficiali e anche dalle norme consolidate di rappresentazione, mostrando una costante sperimentazione stilistica, una ricerca continua di nuovi modi di espressione. Un altro fatto importante è la promozione del dialogo tra gli spettatori e gli autori in collegamento dopo le proiezioni. Insomma, la Mostra offre un contributo importante alla scoperta dei movimenti e delle forme del cinema contemporaneo nonché alla conoscenza che attraverso il cinema possiamo fare del mondo che ci sta vicino e lontano».

Marzia Onorato
Redattrice L’agone

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