22 Dicembre, 2024
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La spesa “made in Italy” perde appeal

L’Osservatorio Immagino rileva un calo del -5,0% delle vendite in volume delle oltre 25 mila referenze che richiamano l’italianità in etichetta. 

Il rapporto dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, pubblicato il 31 agosto 2023, rivela un declino del 5,0% nelle vendite in volume di prodotti italiani o regionali nei supermercati e ipermercati nell’arco di un anno, nonostante un aumento del 2,0% nell’offerta rispetto al 2021.

L’analisi ha coinvolto quasi 133.000 prodotti appartenenti a diverse categorie, tra cui alimenti e bevande, prodotti per animali domestici e articoli per la casa. Di questi, 25.409 prodotti (cioè il 27,5% del paniere alimentare e delle bevande) erano contraddistinti da riferimenti alla loro origine italiana, con claim come “prodotto in Italia”, icone come la bandiera italiana e indicazioni geografiche europee come Dop o Igp.

L’indicatore di origine più diffuso è la bandiera italiana, presente su oltre 14 mila prodotti che nel 2022 hanno realizzato oltre 6 miliardi di euro di vendite. Il tricolore è uno degli indicatori di italianità che ha performato meglio, con uno dei più alti tassi di crescita annua a valore (+6,5%) e uno dei più bassi cali a volume (-4,0%).

La miglior performance a valore del 2022 è quella messa a segno dal claim “100% italiano”: presente su quasi 8 mila prodotti, ha registrato una crescita di +9,2% a valore, sviluppando 4,4 miliardi di euro di vendite, nonostante un calo di -5,0% a volume.

Gli oltre 6.300 prodotti presentati con il claim “prodotto in Italia” hanno invece perso il -7,1% dei volumi, mantenendo stabile il giro d’affari (+0,4% rispetto al 2021), ammontato a 1,4 miliardi di euro.

Tuttavia, tutte le otto indicazioni monitorate hanno subito una diminuzione delle quantità vendute, con i vini Doc o Docg e i prodotti Igt che hanno anche visto una diminuzione del fatturato.

Un’analisi dettagliata ha rivelato che la fascia di prezzo media è stata la più colpita, con il maggior calo delle quantità vendute e la maggior crescita del fatturato nel 2022.

Infine, il rapporto ha evidenziato che anche i prodotti regionali hanno sperimentato un calo nelle vendite in volume, sebbene abbiano registrato una crescita leggermente positiva in termini di valore. Il Trentino-Alto Adige, la Sicilia e il Piemonte sono emersi come le regioni con il maggiore fatturato, mentre il Molise ha ottenuto la migliore performance in termini di crescita del fatturato e delle vendite in volume, seguito dalla Sardegna e dall’Umbria.

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