Fondamentale il percorso avviato dalla Regione Lazio con le aziende del settore e le associazioni di categoria per la valorizzazione della filiera del latte. Sul tavolo i costi di produzione del latte vaccino, che stando ai dati elaborati da Ismea, corrispondono a 57 centesimi al litro, ma anche il supporto con strumenti di tipo finanziario agli allevatori”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, sull’annuncio dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini, relativo all’avvio di un percorso di valorizzazione della filiera del latte fresco e di un bando sull’agrivoltaico.
“Un bando che rappresenta una prima risposta – prosegue Granieri – all’altare dei prezzi dell’energia. Costi che si ripercuotono inevitabilmente sull’economia delle imprese agricole, in un momento così difficile a causa dell’aumento delle materie prime. Non solo. L’agrivoltaico rappresenta quel modello di transizione energetica da sempre sostenuto da Coldiretti, che vede protagoniste proprio le aziende agricole attraverso le comunità energetiche. L’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra, in modo tale da non consumare suolo agricolo produttivo, ma installato sui tetti dei capannoni, consente di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sul territorio”.
Coldiretti Lazio aveva partecipato anche lo scorso mese di agosto alla riunione voluta dall’assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini, che ha incontrato in quell’occasione le aziende, le cooperative degli allevatori e le associazioni di categoria, nel corso del quale la federazione regionale di Coldiretti aveva rappresentato la necessità di avviare una campagna di sensibilizzazione all’uso del latte fresco di Roma e del Lazio e un potenziamento delle politiche legate al Km0.
“Siamo soddisfatti che le nostre proposte siano state accolte – conclude Granieri – e che l’assessore Righini, che ringraziamo per la sensibilità mostrata su queste tematiche, stia lavorando per la valorizzazione della filiera del latte, ma anche sul potenziamento del Km0. La filiera corta contraddistingue i nostri mercati di Campagna Amica. Il Made in Italy rappresenta una risorsa ed è espressione di identità del nostro territorio, ma risponde anche alle esigenze dei consumatori, che sono sempre più sensibili alla salubrità dei prodotti”.