“Maestra Elisa la tua luce ha dato origine a quel che abitava in noi e ancora non sapeva di essere”. Così recita la targa in onore di Elisa Calabrò, stimata pedagogista viterbese e interprete carismatica del progresso educativo della città di Viterbo.
Elisa Calabrò è scomparsa il 21 novembre 2022 e nella il comune di Viterbo ha voluto ricordarla con un omaggio a lei dedicato. A realizzare la targa, affissa all’asilo nido comunale “I Cuccioli”, dove Calabrò ha insegnato per tanti anni, l’artigiana ceramista Cinzia Chiulli di Percorsi Artistici, anche presidente di CNA Artistico e Tradizionale.
“Una lastra di peperino, la nostra pietra locale di origine vulcanica cha da secoli racconta la storia della nostra città, oggi ha voluto narrare e celebrare il vissuto di una donna che ha saputo trasferire il sapere, la professionalità e l’amore nell’insegnamento con la stessa intensità del suo quotidiano familiare”, racconta la ceramista”.
“Gli stessi figli – continua Chiulli – hanno confermato che non esisteva una linea di confine con il suo lavoro, ha considerato il nido come una estensione del suo nido, trasformando così l’asilo in un luogo di attenzione e protezione per ogni singolo bambino, che solo lei da “grande” quale era, sapeva già vedere grande e trattare da grande, accompagnandoli per mano in un percorso di crescita che non risparmiava nessuno: istitutori, genitori e bambini”.
Anche per questo la ceramista di Percorsi Artistici si dice “onorata di avere realizzato la targa, dipinta a “grande fuoco”. Non voglio addentrarmi in tecnicismi che interesserebbero pochi, ma solo sottolineare il parallelismo che queste due parole legano questa targa alla Maestra Elisa Calabrò. Il suo essere “grande” è legato all’invisibilità di un lavoro quotidiano che proprio per questo sembra poi non essere così speciale, ed il “fuoco” che da origine alle fiamme ha contraddistinto la passione con la quale ha saputo insegnare e proiettare la luce del suo sapere sulle colleghe e non solo su loro. Come avviene nella tecnica ceramica solo il fuoco trasforma e rende eterna la realizzazione del nostro lavoro, esattamente come la maestra Elisa ha saputo fare”.