Secondo il dato dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate riportato oggi dall’Istat, nel secondo trimestre 2023 c’è stata una riduzione dei volumi di compravendita del 16% rispetto al secondo trimestre 2022.
“Effetto Bce! I continui rialzi dei tassi di riferimento della Bce hanno avuto come effetto quello di far decollare i tassi sui mutui. Il costo dei finanziamenti, diventando proibitivo per molte famiglie, ha prodotto come conseguenza una riduzione dei volumi di compravendita, in calo del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo della domanda produrrà presto un calo dei prezzi delle abitazioni, per ora solo in forte rallentamento” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Conseguenze negative anche sulla crescita, come dimostra l’ultimo dato Istat sul Pil. Se la spesa per abitazioni non fosse scesa nel secondo trimestre del 3,4% sul trimestre precedente ma fosse rimasta allo stesso livello, il Pil nel secondo trimestre 2023 sarebbe sceso su base congiunturale solo dello 0,2% e non dello 0,4% come invece si è verificato” conclude Dona