16 Luglio, 2024
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Scioperano metro e autobus oltre i problemi sulla linea ferroviaria

Dopo tanto clamore la “signora” Trenitalia si fa timidamente sentire. Infatti, dopo aver da scorso lunedì lasciato a piedi, senza preavviso, creando grossi disagi sul lavoro e a scuola notevoli corse della FL3 e non solo. La situazione è drammatica, Rfi e Trenitalia stanno cercando di risolvere la situazione, che è dovuta a un atipico consumo dei profili delle ruote dei treni, i cosiddetti bordini. Questo sta causando ritardi e cancellazioni nei treni regionali di Roma e in generale di diverse linee del Lazio. La regione, da parte sua fa sentire il suo malcontento, infatti nei prossimi giorni la regione Lazio prenderà provvedimenti per applicare sanzioni nei confronti delle società che gestiscono le ferrovie laziali, a causa del servizio non adeguato erogato ai pendolari.

L’Osservatorio Regionale sui Trasporti spiega che gli addetti ai lavori erano ottimisti fino a qualche giorno fa per la ripresa del servizio integrale. Non solo Rfi aveva compiuto alcune operazioni volte, nei punti individuati come causa dell’usura, alla lubrificazione e all’ingrassatura automatica della rotaia, e di conseguenza del materiale circolante, ma soprattutto non erano stati rilevati nuovi danneggiamenti in particolare ai rotabili presi in prestito da altre regioni per rinforzare la flotta. In realtà, dopo soli pochi giorni dalla ripresa del servizio la situazione è drammaticamente peggiorata, con le usure tornate sopra ai livelli di rischio. Quindi Trenitalia ha, in silenzio, lunedì scorso ridotto drasticamente il servizio su alcune linee. Per un totale di 250 treni cancellati al giorno.

L’azienda fa inoltre sapere che i lavori termineranno a fine mese e nel frattempo, da venerdì, ha messo un sistema di vigilanza sulle banchine per le linee dedicate, probabilmente per gli atteggiamenti estremi di chi è costretto già ad una vita da pendolare a vederla ulteriormente complicarsi, ha messo poi qualche autobus sostitutivo e degli addetti che lungo la banchina della stazione Ostiense (almeno per ora riscontrato solo lì) chiedeva, passeggero per passeggero, dove fossero diretti, che tipo di abbonamento avessero, il nome (senza il cognome) e il numero di telefono per essere contatti per un sondaggio da un numero di Milano, con promessa che il numero sarà poi cancellato. In attesa di questa chiamata i pendolari si accingono intanto ad affrontare una nuova settimana, ulteriormente complicata dallo sciopero degli autobus e metro. Un vero e proprio fuori luogo che fa comprendere quanto l’utenza sia considerata in questo paradossale frangente.

Claudia Reale
Redattrice L’agone

 

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