22 Novembre, 2024
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Pluralismo e libertà: “In Rai produzioni esterne dimezzate. uUsigrai si occupi di tutelare i colleghi; come quelli di Rai sport”

“Aumentare i programmi prodotti internamente in Rai è la giusta strada intrapresa nei piani di produzione approvati dal Cda Rai. Come sindacato dei giornalisti continueremo a vigilare ma intanto valutiamo positivamente che per l’area Approfondimento, in particolare, il ricorso a esternalizzazioni sia passato dal 30% al 16%. Invece di polemizzare nei confronti di una nuova produzione, l’Esecutivo dell’Usigrai dovrebbe occuparsi dei colleghi di Rai Sport, da tempo senza comitato di redazione e che nelle ultime ore si vedono scavalcati nell’assegnazione di incarichi da parte di colleghi appartenenti ad altre testate”.  E’ quanto affermano i membri della componente sindacale di Pluralismo e Libertà (presente in Usigrai).

“Le esternalizzazioni sono state fortemente ridotte dall’attuale governance”, proseguono da Pluralismo e Libertà, “Attualmente il 73% dei programmi Rai sono prodotti internamente, mentre gli appalti totali sono stati dimezzati rispetto alla stagione precedente. Inoltre, il ricorso a figure esterne avviene come è avvenuto in passato: nei programmi trovano posto tanti validi colleghi esterni che sono stimati professionisti collaboratori. Eppure, la maggioranza che governa Usigrai in passato non ha mai espresso perplessità per questo, anzi in alcuni casi ha anche difeso programmi condotti da esterni, quando a loro graditi”.

“Come componente sindacale”, concludono, “siamo i primi a scendere in campo per tutelare i colleghi, sostenere la Fase 2 per il giusto contratto che però, rispetto al passato, sia più inclusiva verso tanti colleghi e che sia più incisiva nella loro tutela.

Da tempo i colleghi di Rai Sport lamentano l’assenza di un CDR: è più di un anno che l’urna contenente i voti della consultazione è ancora chiusa per un contenzioso su una candidatura. Assenza del CDR che si fa sentire in questi giorni in seguito alla nomina a bordocampista delle partite della nazionale italiana femminile di una collega non appartenente a Rai Sport ma alla TGR Toscana, malgrado la testata conti su più di 100 giornalisti e decine di inviati qualificati. Come mai l’Usigrai in questo caso non ha nulla da ridire?”.

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