Sua Santità Papa Francesco ha inviato un messaggio alla comunità del Festival Nazionale dell’Economia Civile, per la 5ª edizione della kermesse.
“Alla comunità dell’Economia civile, riunita a Firenze fatta di cittadini, membri di associazioni, professori, protagonisti di buone pratiche imprenditoriali ed associative, rappresentanti delle Istituzioni va il mio cordiale saluto.
Oggi si avverte un urgente bisogno di un’economia nuova e “illuminata”, per affrontare il cambiamento d’epoca e le temibili sfide che abbiamo di fronte. In particolare, quella della povertà cioè delle diseguaglianze in un modello economico che produce scarti e scartati, e quella dell’emergenza climatica che mette a rischio il nostro futuro sul pianeta.
Una visione più profonda, ispirata all’ecologia integrale, ci fa capire che alla radice di questi disordini che destabilizzano la convivenza a tutte le latitudini c’è un problema di impoverimento di senso del vivere.
L’Economia civile ha molti strumenti per affrontare questi problemi, per inquadrarli nel modo corretto e offrire piste di risposta. Perché ciò sia sempre più comune ed efficace, bisogna superare riduzionismi e luoghi comuni. Approfondendo un’antropologia dove la persona è capace di dono e di quella superiore forma di razionalità che è l’intelligenza sociale, fatta di fiducia e cooperazione, potremo pervenire ad una ricca diversità di forme di impresa e vedere crescere il numero di quegli imprenditori più “ambiziosi”, che non guardano semplicemente al profitto ma anche all’impatto sociale e ambientale. Questa economia “illuminata” ha bisogno di direzioni di largo respiro, che aiutino la nostra società e percorrere la via del ben vivere e della generatività, e di una politica, anche economica, arricchita dalla partecipazione, dalla cittadinanza attiva e dalle scelte responsabili dei cittadini, nella logica della sussidiarietà che è il fondamento della democrazia.
A tutti voi chiedo non solo di elaborare teorie in questa direzione, ma di fare vostra la missione di unire tutte le persone di buona volontà. Sappiate guardare all’economia e al mondo con gli occhi dei più poveri, degli emarginati, degli scartati. Lavorato con loro e per loro.
Che possiate impegnarvi con coraggio e passione, ma soprattutto convergere, facendo prevalere ciò che unisce sui tanti distinguo che a volte con le più nobili intenzioni indeboliscono la forza del bene. Solo insieme possiamo affrontare le sfide del nostro futuro con coraggio e creatività. Di cuore vi benedico.”