Tempo e professionalità sono galantuomini se c’è una donna al comando
Con noi la presidente dell’associazione di Protezione civile A.V.A.B. odv Bracciano Enza Vergari che, oltre a essere madre e moglie, è una operatrice qualificata in molteplici settori emergenziali occupandosene da più di 20 anni e oggi, con orgoglio, guida l’associazione di protezione civile che ha una storia lunga 33 anni, regolarmente iscritta al territoriale della Regione Lazio. Per i nostri lettori ha risposto ad alcune domande che cercano di far luce su cosa voglia realmente dire essere volontaria o volontario all’interno della Protezione civile e inoltre, più specificatamente, sul ruolo di coordinatrice da lei ricoperto.
Racconta nello specifico, anche per i nostri lettori giovanissimi, di cosa si occupa la Protezione civile e come si giunge a diventarne volontaria e volontario?
«Sottolineo che siamo volontari non retribuiti, è una libera scelta di vita. Dai 16 anni si può iniziare questo cammino partecipando ad attività formative e addestrative per ciò di cui ci occupiamo: prevenzione agli incendi boschivi, eventi sismici con allestimento campi di accoglienza e meteo avverso come neve, allagamenti, ghiaccio. Tuteliamo la vita in ogni sua forma oltre ogni barriera ideologia, religiosa o razziale.
Sicuramente per essere un operatore di protezione civile ci vuole un grande spirito altruistico e una forte voglia di mettersi in gioco nel mondo del soccorso, dedicando tempo libero a questa missione».
Gli operatori e le operatrici spesso si trovano a cooperare in condizioni estreme e faticose. Come ci si prepara, viene seguito un addestramento da parte dei volontari e quanto è importante lo “Human Factor” e l’empatia tra collaboratori?
«Per diventare ottimi operatori di protezione ci si prepara nel tempo con corsi di formazione che vengono messi a disposizione dalla Regione Lazio oppure privatamente, organizzati dalle associazioni. Ogni emergenza e maxi-emergenze si deve affrontare con una specifica preparazione tant’è che ogni volontario viene preparato per questo.
Una buona squadra si ottiene con la formazione ma senza prescindere dal creare empatia e sintonia tra ogni suo componente: è fondamentale che uomini e donne camminino e agiscano uniti. Sono orgogliosa di avere un grande gruppo di persone speciali che chiamo “angeli nell’ombra” che spesso fa grandi sacrifici per essere sempre a disposizione, con il caldo, con il freddo e in situazioni spesso scomode, delicate. C’è inoltre tra noi un forte senso di squadra, amicizia e di famiglia».
Per una donna essere a capo della coordinazione cosa implica e quali sono gli ostacoli che si incontrano?
«Sono onorata di condurre un’associazione come la A.V.A.B. odv Bracciano anche se, nel tempo, ho trovato tanti ostacoli e spesso pregiudizi per il mio essere donna. Non sempre una donna alla guida viene presa in considerazione ma il tempo, la tenacia, la costanza e la professionalità hanno dimostrato che certe attività possono essere ottimamente svolte da donne. Sono una presidente molto ferma e severa quando serve per fare sì che ogni operatore tiri fuori il massimo e il meglio. La mia preparazione negli anni è stata intensa e costante. Ogni uomo e donna del mio gruppo ha grandi capacità e preparazione operativa dimostrata in tante emergenze locali e nazionali. Condurre un’associazione ha anche tanti problemi a livello finanziario, spesso i fondi che ci arrivano dalla Regione non sono stati sufficienti per potenziare mezzi e attrezzature, spese di assicurazioni, carburante, vestiario. Ogni tanto fortunatamente abbiamo sponsor e donazioni che ci sostengono (con l’occasione li ringrazio tutti). Consiglio a tutti il cammino nella protezione civile, ci si può iscrivere con noi o presso altri gruppi presenti in ciascun paese. Per iscriversi con noi è sufficiente inviare una e-mail avab.p.c@gmail.com o un messaggio WhatsApp al 3669596740. Uniti si fa la differenza».
Marzia Onorato