17 Luglio, 2024
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Quel rientro a scuola che rappresenta la porta sul futuro

Una giornata come un’altra, questo potrebbe sembrare il 15 settembre di ogni anno nella Regione Lazio, ma non è così. In questa data la stragrande maggioranza delle scuole dà inizio alle proprie lezioni e per moltissimi bambini e ragazzi comincia una nuova avventura della propria vita. Una avventura che, se accompagnata dai giusti docenti, darà loro la forza di comprendere la differenza fra il bene ed il male, fra il giusto e l’ingiusto, fra la felicità e la servitù.

I due Istituti comprensivi “Melone” e “Don Milani” hanno così aperto le porte a studenti e genitori, in un clima festoso. Un clima allegro, lontanissimo dalle polemiche gestite da persone vecchie. “Vecchie” forse non di età, ma certamente di spirito. Persone che per i loro fini, nemmeno reconditi, giocano sulla pelle dei bambini che li sopravviveranno, e forse per questo motivo non li amano e li usano.

In realtà le due scuole avevano aperto le loro porte già da diversi giorni. Alla “Melone” i migliori 100 studenti dell’anno scolastico 2021-2022 avevano partecipato al loro meritato viaggio premio, godendo delle bellezze della abazia gotica di Fossanova, della impressionante geologia della Montagna spaccata di Gaeta e tuffandosi nelle acque trasparenti e sicure della perla della riviera di Ulisse, Sperlonga. Invece i migliori del 22-23, di entrambe le scuole, godranno del loro viaggio premio entro il prossimo mese. Ma non solo gli studenti avevano già varcato le soglie: genitori di buona volontà (che hanno anteposto il bene dei propri e dei figli altrui alle questioni di principio di chi mira ad avere qualche voto da chi, non avendo studiato, è facilmente abbindolabile) si sono rimboccati le maniche e hanno ritinteggiato, in alcuni casi decorato, le aule delle due scuole che ospiteranno i figli per 6 o 8 ore al giorno per 10 mesi.

La presenza alla “Melone” dell’assessora alla pubblica istruzione di Ladispoli, Margherita Frappa, e, alla “Don Milani”, di sindaca e vicesindaca di Cerveteri, Elena Maria Gubetti e Federica Battafarano, hanno mostrato la reale attenzione delle istituzioni, non a caso rappresentate da donne di alto livello civico e culturale che hanno dovuto dimostrare la loro superiore bravura per avere posti generalmente riservati ai maschi. Le parole rivolte agli studenti anche dai due presidenti dei consigli di istituto, Luca Massenti e Laura Morresi, sono state di invito a non farsi scoraggiare da nessuno, a credere nei propri sogni e a mantenere fervida quella curiosità che è lo stimolo che spinge le persone più intelligenti a crescere e poter conoscere oltre le apparenze ad amarsi e rispettarsi pretendendo sempre il rispetto dei propri diritti, adempiendo sempre ai propri doveri che sono poi il semplice impegno nello studio e il rispetto di pari e di adulti.

È stato bello osservare i sorrisi dei bimbi accolti dai loro compagni più grandi che li hanno presi per mano per accompagnarli nelle aule che saranno il luogo dove apriranno gli occhi osservando il mondo tramite la pagina di un libro, dove si innamoreranno riconoscendo altri diversi da sé, dove impareranno ad essere liberi pur essendo seduti in un banco. Un banco che tuttavia lasceranno molto spesso per uscire sul territorio e andare a teatro o a un concerto o a incontrare le opere dei nostri avi conservate nei musei. È stato bello osservare l’attenzione nell’ascoltare le parole di stimolo della Gubetti e di tutte le autorità presenti.

Questi ragazzi non impareranno solo a leggere, scrivere e far di conto, saranno capaci di suonare, danzare, dipingere… saranno capaci di divertirsi, saranno capaci di vivere grazie all’aiuto di quei docenti che citavamo all’inizio, quelle guide che, per uno stipendio improbabile, dedicano la loro vita per accendere la fiaccola della conoscenza nelle menti del futuro.

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