18 Novembre, 2024
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Mostre, è alle viste “Verde. Poetico. Insolito – Lo sguardo dell’Arte sulla Natura”

Ora che il nostro modello di sviluppo rischia di compromettere l’equilibrio dell’intero pianeta, l’Arte come la Scienza si interrogano, se altre vie sono percorribili.

Nei secoli passati gli artisti guardavano alla Natura come pura imitazione, riproducendo la bellezza della creazione con tecniche e stili differenti.

Nel tempo presente l’artista sembra voglia confrontarsi con l’ambiente naturale come essere vivente tra gli altri esistenti e tenta di svolgere la sua azione creativa in armonia e in comunione con la terra.

Non sempre ha un intento cosciente di agire per la tutela della Natura; più spesso è segretamente influenzato da essa. Il risultato della sua azione creativa ha comunque l’effetto di contribuire alla presa di coscienza del pubblico.

La sensibilità poetica propria dell’artista lo induce a cogliere dei particolari, più dell’insieme che restituiscono il sentimento perduto di meraviglia di fronte agli spettacoli naturali.

Gli Artisti coinvolti in questo progetto espositivo declinano in vari modi l’attenzione per i temi ambientali.

Cordischi utilizza la juta come supporto pittorico naturale e il suo gusto è influenzato da culture primitive e popolari di un’epoca pre-industriale. Le sue sculture connotate da uno stile espressionista arcaico sono in realtà assemblaggi di materiali di recupero. Magni presenta in pittura le sue visioni di isole e vulcani immaginari, quasi a memoria di paradisi perduti della civiltà. Le sue grandi sculture a tema naturalistico, posizionate realmente nell’ambiente con sforzi titanici, sono omaggio alla spettacolarità del paesaggio e invito a noi a non perdere la meraviglia nel contemplarlo. Mancinelli guarda al paesaggio naturale in maniera onirica, di modo che ogni luogo rappresentato è completamente uguale e diverso da tutti gli altri: un archetipo che diviene assoluto. Melloni utilizza la creta, le terre e i materiali recuperati per dare corpo alle sue sculture e ai suoi dipinti. Quando si esprime in pittura focalizza il particolare fino a divenire astratto, oppure cattura un’immagine di cosa o animale e la traspone in un’epoca primordiale. Tata riesce in un intento difficile: parlare dell’ecosistema utilizzando come strumenti pittorici i materiali stessi della Natura. I suoi particolari naturali e manipolati abilmente lasciano sconcertati: creano il paradosso di un artificio che è più reale della realtà stessa. Tranchida vede astrazione nel paesaggio e nella natura. I suoi temi sono un tentativo di mettere in luce e denunciare gli orrori industriali ed urbani che si stanno sostituendo al paesaggio naturale, senza che ci sia una vera necessità, ma solo ragioni di profitto. Wilczek nasconde la sua raffinatezza culturale dietro un fare ingenuo, quasi infantile. Gioca con i legni marini trovati, crea pesci ed uccelli primitivi e ritrae personaggi animalizzati; i suoi lavori affascinano, ma nello stesso tempo infondono una sotterranea inquietudine: alludono all’estinzione progressiva della fauna animale e alla natura violenta e primitiva dell’essere umano.

 

Il Casale d’Arte XXX Miglia è uno studio-galleria allestito in un vecchio caseggiato rurale nella bella campagna viterbese. E’ uno spazio espositivo pensato e ristrutturato per poter fruire dell’Arte in un contesto naturale. Suggerisce ai visitatori una visione dell’Arte e della vita in generale vicina alla bellezza e alla sincerità della Natura fuori dai compromessi e frustrazioni che l’ambiente urbano impone.

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