Nelle giornate del 25/09 e 4/10 la classe 5agrario dell’Istituto Tecnico Salvo D’Acquisto è stata impegnato nell’inizio del processo di vinificazione presso l’azienda sperimentale della scuola.
Il nostro vigneto quest’anno è stato particolarmente soggetto ad attacco di Peronospora che ha compromesso purtroppo la produzione.
Per questo motivo sono stati acquistati 4 ql di uva rossa (varietà Ciliegiolo) e 3 ql di uva bianca (varietà Trebbiano) presso Cerveteri.
Facendo una panoramica dell’attacco di Peronospora, si tratta di una malattia fungina provocata dal patogeno “Plasmopara viticola” , il più classico sintomo della peronospora della vite è dato dalla comparsa sulla pagina superiore delle foglie di una macchia giallastra traslucida che viene comunemente denominata “macchia d’olio”. Al verificarsi di determinate condizioni climatiche in corrispondenza della macchia d’olio si osserva sulla pagina inferiore della foglia un’efflorescenza muffosa biancastra, costituita dalle strutture di riproduzione del patogeno. La macchia d’olio tende col tempo a necrotizzare compromettendo l’attività fotosintetica della pianta. Sulle foglie più vecchie la peronospora assume la forma a mosaico (macchie giallastre).
Il maggior danno alla produzione avviene dall’inizio della fioritura all’allegagione.
Il grappolo attaccato presenta acini ricoperti da muffa biancastra ed il rachide è spesso curvato ad “S”, in caso di infezione tardiva su acini già ingrossati questi subiscono una forte disidratazione fino al disseccamento.
Il periodo tra maggio e giugno nella nostra zona è stato caratterizzato da diverse piogge con tasso di umidità elevato e temperature medie superiori a 13-14 gradi, condizioni ideali per lo sviluppo del fungo . Come detto precedentemente a causa di questo forte attacco di peronospora nel nostro vigneto siamo stati costretti all’acquisto sia di uva bianca che di uva rossa.
Nella giornata del 25/09 i ragazzi sono stati impegnati nella fase di pigiatura e diraspatura dell’uva tramite pigiadiraspatrice.
La diraspatura, ossia l’eliminazione del raspo, è necessario per evitare un eccessivo contenuto di tannini, contengono acqua quindi portano alla diluizione del mosto, assorbono gli antociani che sono i pigmenti responsabili del colore rosso del vino.
Nei giorni seguenti i ragazzi hanno misurato il grado zuccherino del mosto tramite mostimetro Babo dal quale tramite specifiche tabelle si può prevedere il probabile grado alcolico del vino.
Il 4/10 è stato effettuato il primo travaso nelle botti per separare il vino dalle vinacce e la successiva torchiatura di quest’ultime, le quali saranno utilizzate per la produzione di aceto aromatizzato all’alloro.
Alessio Fiorucci, professore