Per dare concretezza e rendere operativa la medicina di prossimità è necessario costruire un rapporto sinergico tra ospedale e territorio. E ciò si può realizzare andando a creare una rete, un filo diretto, che dai servizi ospedalieri passa, in maniera circolare, per i Medici Specialistici Ambulatoriali e per quelli di Medicina Generale.
Un primo passo importante in questa direzione è stato mosso dalla Asl Roma 4 che, nella giornata del 13 ottobre, ha organizzato un convegno dal titolo “Uniti per la cura – Condividere, Apprendere, Conoscere” che ha visto la partecipazione di tanti Medici Specialisti ASL e Medici di Medicina Generale, con l’obiettivo di condividere l’offerta rappresentata dalle quattro Reti assistenziali specialistiche ASL per le patologie croniche a maggiore prevalenza nella popolazione: Cardiologica, Pneumologica, Diabetologica e Oncologica.
“Per la Asl Roma 4 – ha spiegato il Direttore Generale, la dottoressa Cristina Matranga – si è trattato di un momento importante: Il PNRR promuove una nuova visione di assistenza dove il paziente è al centro di un processo atto a rendere l’accesso alle cure più semplice. In questo processo a giocare un ruolo chiave sono proprio i Medici di Medicina Generale e gli specialisti ambulatoriali, i primi ad intercettare il paziente e chiamati a cucire su di essi il percorso di cura più appropriato. In quest’ottica risulta quindi fondamentale la creazione di una comunicazione diretta tra azienda sanitaria e medici che, informati sui percorsi assistenziali messi in atto sul territorio e i servizi a cui si possono rivolgere, potranno aiutare al meglio i loro pazienti”.
Il convegno si è tenuto a Bracciano nella sala conferenze delle Antiche Scuderie Odescalchi e si è composto di due momenti.
Nel primo si sono susseguiti gli interventi dei referenti di ciascuna rete: il dottor Mario D’Andrea, Responsabile della UOSD Oncologia, per la rete oncologica; il dottor Graziano Santantonio, Responsabile della UOC Diabetologia, per la rete diabetologica; il dottor Sergio Calcagno, Responsabile f.f. UOC Cardiologia, per la rete cardiologica; il dottor Maurizio Polinori, Responsabile UOS Pneumologia-Raccordo O/T per la rete dedicata alla pneumologia. Ognuno ha presentato la propria rete e ne ha illustrato l’attivazione e il pacchetto di servizi in esse comprese.
È stato poi presentato un progetto, “Deprescribing”, di recente attivazione da parte di una equipe multidisciplinare coordinata dalla dott.ssa Ubertazzo, responsabile del servizio di Farmacia Territoriale, che aiuterà i Medici di Medicina Generale nella gestione dei pazienti policronici e politerapici, al fine di “ridurre” i farmaci assunti e migliorare l’appropriatezza della cura. Attualmente il servizio Deprescribing è presente sul distretto 2 e 4 e il medico ne può richiedere l’attivazione in caso di necessità. A sua disposizione troverà un team composto da un MMG, un geriatra, un farmacista territoriale e un infermiere di famiglia, che studiano la terapia farmacologica seguita dal paziente e ne valutano l’appropriatezza ed eventuali interazioni pericolose. Attraverso una sintesi clinica, in accordo con il medico del paziente ed eventuali altre consulenze specialistiche, la terapia viene rivista e shiftata verso un numero inferiori di farmaci e/o associazioni che migliorano la compliance del paziente riducendo il numero di farmaci presi.
Il secondo momento ha visto, invece, somministrare ai partecipanti un sondaggio in tempo reale dal quale sono emersi spunti di riflessione importanti: una grande disponibilità ed apertura da parte dei professionisti presenti nei confronti dei progetti presentati, ma anche qualche critica sulle difficoltà di comunicazione e sulla necessità di mantenere la rete sempre attiva.
“Sono segnali che vogliamo ascoltare attentamente e spunti di riflessione per noi preziosi. La medicina di prossimità si sviluppa se riusciamo a mettere in relazione costante ogni nodo della rete – ha aggiunto la dottoressa Matranga – e il nodo fondamentale sono proprio i nostri Medici di Medicina Generale, i Pediatri e tutti quelli che operano negli ambulatori specialistici. Riuscire quindi, a intessere una rete che tenga uniti tutti i punti significa poter garantire ai nostri assistiti percorsi diagnostico terapeutici di qualità in loco. Non solo, grazie alle diverse convenzioni stipulate con ospedali e aziende pubbliche, siamo in grado di fornire continuità anche nei casi più critici. L’apertura al confronto e la capacità di costruire insieme la rete di prossimità rappresentano la grande sfida che ci pone il PNRR. Abbiamo quindi deciso che “Uniti per la Cura” si trasformerà in un appuntamento fisso. Il prossimo appuntamento – ha concluso la manager – è previsto per aprile 2024. Nel frattempo continueremo nel lavoro di informazione e aggiornamento continuo. Stiamo lavorando ad un set di indicatori che ci consenta di misurare i risultati che saremo in grado di ottenere e che potremo valutare insieme nel prossimo incontro.”