4 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Talete sigla il “patto per l’acqua” di UtilItalia

In un contesto di crisi aggravato dagli effetti dei cambiamenti climatici, le eccellenze dell’industria idrica italiana associate a UtilItalia (che rappresenta i gestori che forniscono i servizi idrici all’80% della popolazione) fanno squadra per mettere al servizio del Paese le proprie competenze e capacità industriali. Talete S.p.A. è tra i firmatari del “Patto per l’acqua”, un’iniziativa che punta a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide.
“L’azienda è impegnata – dichiara l’amministratore unico di Talete S.p.A., Salvatore Genova – a compiere ogni sforzo possibile per garantire che il servizio sia in sintonia con le aspettative e i bisogni delle nostre comunità. La sinergia con i comuni soci risulta, soprattutto in questo contesto, elemento sostanziale e qualificante”
Le prime imprese ad aver siglato il “Patto per l’acqua” sono: A2A, Acinque, Acqua Novara VCO, Acque di Caltanissetta, Acquedotto Lucano, Acquedotto Pugliese, Aida Ambiente, Amap, Amir SpA, Ascopiave, Gruppo Cap, CVA, Hera, Iren, MM, Nuove Acque, Publiacqua, Rdr SpA, Romagna Acque, Savl, Sicilia Acque, Smat, Suez, Gruppo Tea, Talete SpA, Viva Servizi e Viveracqua.
“Le aziende che hanno operato e reso possibile la crescita del comparto in questi anni – spiega il presidente di UtilItalia, Filippo Brandolini – si impegnano a fare un passo avanti per garantire investimenti adeguati alle sfide del climate change e chiedono al Governo di accompagnare questo percorso, fondamentale affinché anche i territori senza gestore integrato possano crescere”.
Dal 2012 a oggi gli investimenti nel settore sono aumentati del 227%, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 56 euro medi per abitante. Ma il gap con la media europea di 82 euro annui per abitante (che sale fino a 100 euro nel Paesi più virtuosi) resta ampio, soprattutto nei territori nei quali non operano soggetti industriali: nelle gestioni comunali in economia, che interessano ancora 1.519 Comuni e 8 milioni di cittadini, si continuano a investire mediamente solo 8 euro l’anno.
In questo quadro, UtilItalia e le aziende associate evidenziano che, per poter dispiegare la piena efficacia del “patto”, all’impegno delle imprese vanno affiancate quattro azioni di riforma tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.

Ultimi articoli