Sparita la statua di 70 centimetri della Madonna di Medjugorje dalla chiesa di Cerveteri. A riferire il furto è stato il parroco della chiesa della santissima Trinità, parrocchia di Cerveteri. Uno sfregio per un’icona più di importanza religiosa che economica. Sul posto si sono recati subito i carabinieri che si sono adoperati per dare via alle indagini, anche se si sospetta che sia dovuto a un atto vandalico. I carabinieri comunque non escludono che possa esserci un legame tra questo furto e quello di qualche giorno fa di Cerveteri. Dei vandali che hanno arrecato danni alla Cuppoletta di Sant’Antonio a Cerveteri, che, da più di un secolo oramai, segna il passaggio e la sosta di preghiera di una delle più importanti strade che portavano ad Agylla, storico luogo dedicato al Santo che sembra sia stato ricavato da una tomba etrusca e che sia stato ricoperto da scritte che si riferiscono a Hitler e da svastiche. Atti che, secondo l’Anpi locale “non possono essere derubricate a semplice imbecillità, sono un insulto alla storia e al patrimonio artistico e culturale del nostro territorio”.
Purtroppo, questi inutili atti dovuti forse da ragazzi per una semplice bravata portano solo, inconsapevolmente, ad arrecare un danno a quella che è la nostra e, in teoria anche loro, cultura oltre che a rappresentare un legame e quindi un pezzo di storia di un passato che ancora oggi per molti rappresenta un punto di riferimento. Questi inutili e sciocchi sfregi sono solo un atto di volgarità e di scarsa cultura che sono riusciti a suscitare la riprovazione unanime e l’attonito sgomento dei tanti cervetrani che riconoscono in questo luogo un “loro luogo”, una loro identità.
È comunque presto per dire se i due fatti che si sono succeduti siano collegati fra di loro e che possano quindi essere stati eseguiti dalla stessa mano, ma l’ipotesi non è esclusa da parte dei carabinieri.
Claudia Reale
Redattrice L’agone