Per gridare a gran voce che l’alternativa c’è.
Per i diritti sociali e civili, per la giustizia sociale, per la tutela della costituzione e per la pace.
Il Governo Meloni in un anno non è riuscito a dare risposte adeguate al paese. L’Eurostat certifica un’Italia più povera in cui il 63% delle persone fatica ad arrivare a fine mese, mentre la media europea è del 45%. In questo contesto la destra populista e nazionalista mostra il suo vero animo nelle misure che vuole attuare.
La Legge di Bilancio che stiamo analizzando in queste ore penalizza ancora di più le fasce meno abbienti. Si tratta di una manovra senza visione strategica, senza misure in grado di ridare slancio all’economia e agli investimenti che, alla fine, non porterà alcun beneficio tangibile. Non vi sono interventi determinanti su scuola, politiche industriali, PNRR e sanità pubblica.
Al contempo la maggioranza, in enorme difficoltà rispetto ad una misura sentita dal Paese, quella del salario minimo, non riesce a far altro che prevedere rinvii. Di fronte a 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, un’opposizione unita in questa battaglia sono in evidente imbarazzo e rimandano.
È chiaro che il governo è attualmente troppo preso dalla pericolosa riforma istituzionale che vuole attuare. Una riforma che produrrebbe, se approvata, o immobilismo o instabilità, esattamente l’opposto di quello che stanno sottendendo in queste ore. Un Presidente della Repubblica eletto dalle camere ed un Presidente del Consiglio eletto dal popolo sarebbero in perenne contrapposizione. Con due capisaldi della sua agenda politica (la legge sull’autonomia differenziata e le riforme costituzionali) la destra mette sostanzialmente a rischio la tenuta democratica e istituzionale dell’Italia.
In tutto ciò il Governo rischia di sprecare l’occasione del PNRR, non risponde all’assoluta necessita di una transizione ecologica per la salvaguardia del Pianeta e le future generazioni, viene meno alla garanzia sancita dalla Costituzione del diritto allo studio per tutte e tutti, non investe sulla sanità pubblica rendendo le cure sempre più un privilegio. La destra fa cassa sui diritti delle persone.
Per questo il Partito Democratico, le associazioni, il terzo settore, cittadine e cittadini saranno in Piazza del Popolo sabato 11 novembre alle 14.00. Per dire di NO a queste politiche della destra. Per gridare a gran voce che l’alternativa c’è, per i diritti sociali e civili, per la giustizia sociale, per la tutela della costituzione e per la pace, “per un futuro più giusto”.