Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale a settembre resta invariata sul mese precedente e scende del 2% su base annua.
“Dati pessimi! Il Paese è bloccato. Il fatto che a settembre la produzione resti invariata su base mensile è un segnale allarmante considerato che in agosto non tutte le imprese sono aperte. Insomma, il terzo trimestre è cominciato molto male, con un crollo congiunturale dello 0,9%, ma nei due mesi successivi il recupero su giugno non c’è stato. Anche se il dato di oggi non influisce sul Pil del terzo trimestre, già reso noto dall’Istat, è evidente che la produzione delle nostre industrie è ferma, con l’andamento peggiore proprio per i beni di consumo, un evidente segno delle difficoltà delle famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, inoltre, se si confronta la produzione di oggi con quella di dicembre 2022, ossia prima che iniziasse la caduta, se quella totale è attualmente inferiore, nei dati destagionalizzati, dell’1,8%, per i beni di consumo il gap arriva al 4,1 per cento, quasi il doppio rispetto al -2,2% congiunturale reso noto oggi.
Tabella n. 1: produzione industriale, variazione percentuale (dati destagionalizzati)
Beni intermedi | Beni strumentali | Beni di consumo
durevoli |
Beni di consumo
non durevoli |
Beni di consumo | Energia | TOTALE INDUSTRIA (a) | |||||||||
Differenza %
Set 2023 – Dic 2022 |
-1,8 | -1,4 | -2,1 | -4,2 | -4,1 | 2,0 | -1,8 | ||||||||
Differenza %
Set 2023 – Ago 2023 |
0,8 | 1,5 | -1,5 | -1,7 | -2,2 | 1,1 | 0,0 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su elaborazione dati Istat
(a) escluse costruzioni