Secondo i dati definitivi di ottobre resi noti dall’Istat, l’inflazione annua scende all’1,7%, dal 5,3% del mese precedente.
“I dati definitivi dell’Istat confermano ufficialmente che l’effetto sui prezzi del Trimestre anti inflazione è stato nullo, come avevamo ampiamente previsto e annunciato. Il che equivale a un fiasco, a un fallimento. Un insuccesso attestato dal fatto che rispetto a settembre, unico confronto corretto per giudicare l’iniziativa del Governo, i prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti gli stessi, con una variazione nulla (nel dato provvisorio addirittura salivano dello 0,1%)” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Ora il Governo intervenga sull’inflazione, in primo luogo riazzerando gli oneri di sistema sulla luce rimessi a partire da aprile e prorogando il mercato tutelato. Un provvedimento, quest’ultimo, a costo zero per lo Stato ma indispensabile per quei milioni di famiglie che, essendo ancora nel mercato tutelato, non sanno che pesci pigliare in un momento di prezzi energetici impazziti e instabili” conclude Dona.
“Per quanto riguarda invece il dato tendenziale, il crollo è un miraggio dovuto alla matematica, visto che nell’ottobre del 2022 si era raggiunto il record dell’inflazione annua dell’11,8%, un primato che non si aveva dal marzo del 1984, e, quindi, il confronto su base annua risulta falsato. In ogni caso, resta una stangata per gli italiani. Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione a +1,7% significa comunque un aumento del costo della vita pari a 525 euro su base annua, per una coppia con 1 figlio la spesa aggiuntiva annua è pari a 457 euro” conclude Dona.