In occasione dell’(H)-Open Week contro la Violenza sulla Donna organizzata da Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, la ASL Roma 1 ha realizzato diverse iniziative tra le quali il convengo “Donne vittime di violenza”. In un Salone del Commendatore gremito di persone, si sono succeduti interventi, approfondimenti e testimonianze tali da evidenziare come la violenza contro le donne, oltre che una violazione dei diritti umani, rappresenti un importante problema di sanità pubblica.
La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere, dunque, si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità. I numeri, inoltre, raccontano di un trend preoccupante: come emerge dai dati del Sistema Emur per il monitoraggio dell’Assistenza Emergenza Urgenza, nel 2022 in Italia sono stati 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021.
Durante il convegno “Donne vittime di violenza”, professionisti e operatori sanitari e sociali, rappresentanti delle istituzioni e del terzo settore nonché esperti di diritto hanno affrontato temi quali la Gender equality, parità di genere, violenza domestica, le norme a tutela delle vittime, l’accoglienza in ospedale per poi affrontare i temi inerenti gli stereotipi e la violenza di genere nella comunicazione e i servizi antiviolenza e delle case rifugio in due tavole rotonde dedicate.
“Oggi è stata una giornata molto importante che ricade in un periodo di grossa presa di coscienza collettiva rispetto alle problematiche di genere – dichiara la dott.ssa Maria Giovanna Colella, Direttore del Dipartimento salute Donna e Fisiopatologia della Riproduzione della ASL Roma 1 – la nostra azienda ha un ruolo fondamentale in quanto espressione della salute pubblica e tutela della territorialità. La violenza di genere è un indicatore di prossimità di salute pubblica. Sono necessari interventi in aree intersettoriali al fine di promuovere un radicale cambiamento culturale. Il nostro lavoro in quanto operatori di processi assistenziali è fondamentale. La donna vittima di violenza può cercare aiuto presso i nostri presidi: i pronto soccorsi, le aree consultoriali, i centri di accoglienza. La donna si deve sentire tutelata. Assicurare la presa in carico e garantire una risposta rapida è una questione di tutela sociale. A questo proposito – conclude la Dott.ssa Colella – è molto importante che la ASL favorisca una capillare diffusione dei centri antiviolenza sul territorio.
Anche il Commissario straordinario della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle ha sottolineato come “la violenza rappresenta un problema culturale, sociale e sanitario. Prima di tutto è importante che, negli uomini, cresca sempre di più la cultura del rispetto. Dobbiamo, inoltre, sostenere e incoraggiare l’attivazione di una rete di accoglienza e di sostegno anche morale, in collaborazione con le Forze dell’Ordine e la Magistratura, in modo tale da essere tempestivi nell’ascoltare e offrire aiuto alle donne che ne hanno bisogno, tutelando anche i loro bambini. La partecipazione di tutti gli attori che agiscono nel sociale e nella sanità è il presupposto affinché le donne possano sentirsi accolte e sviluppando la consapevolezza che le violenze subite sono un reato e non una colpa di cui vergognarsi. Un ruolo fondamentale in questo lo assume la formazione e nella ASL Roma 1 stiamo attivando una rete interna a supporto degli operatori. Sul territorio stiamo realizzando diverse iniziative affinché le donne possano riconoscere nelle strutture sanitarie di prossimità, dei luoghi sicuri dove poter chiedere aiuto. A tal proposito è stato dato incarico alla Direzione Sanitaria di attivare degli sportelli antiviolenza presso i due presidi ospedalieri della ASL Roma 1”.
Presenti all’importante convegno anche i Magistrati Giuseppina Casella, Aldo Morgigni, Elisa Iorio, mentre la Presidente della Commissione “Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare” della Regione Lazio, Alessia Savo, ha fatto pervenire ai partecipanti il suo saluto “Il tema della violenza di genere, delle misure che le istituzioni possono mettere in campo e l’attività di sensibilizzazione nei confronti dell’intera società civile sono azioni imprescindibili, che devono procedere di pari passo in un percorso integrato contro qualsiasi forma di violenza, sopruso e sopraffazione. La cultura del rispetto non può essere mai messa in secondo piano e iniziative come quella di oggi, sono tasselli importanti di un progetto comune”.