“Lo sviluppo dell‘Intelligenza Artificiale generativa fa sorgere la necessità di trovare delle regole”. Lo ha affermato il Membro dell’Uffico di Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense, Alessandra Dalla Bona, in occasione del convegno “Le prospettive dell’Intelligenza Artificiale nella società e nel diritto. Un confronto tra Organismo Congressuale Forense e Politica” in corso a Roma, nella Sala “Caduti di Nassirya” del Senato della Repubblica (Palazzo Madama).
“Sono strumenti di cui sicuramente la classe forense deve avere cognizione e consapevolezza”, ha spiegato Alessandra Dalla Bona, “Deve avere anche una regolamentazione interna e ciò che è importante all’interno di questo convegno è promuovere un dialogo tra la politica e la classe forense.- E’ importante che la regolamentazione che verrà approvata dal legislatore italiano sia rispondente alle richieste e ai bisogni che gli avvocati e i magistrati possano avere rispetto agli utilizzi degli algoritmi di intelligenza artificiale rigenerativa”.
Alessandra Dalla Bona che molte attività sociali “sono già permeate dall’Intelligenza Artificiale, senza che chi se ne occupa se ne renda conto. Ci diamo un orizzonte di 5 anni perché la professione forense sia modificata. L’obiettivo della professione forense è rendere questa tecnologia compatibile con quello che facciamo. C’è una responsabilità nell’utilizzo dell’IA”.