20 Novembre, 2024
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Pioggia di Bollini Rosa per la ASL Roma 1

Giovedì 30 novembre, Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2024-2025 alle strutture sanitarie che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

La ASL Roma 1, durante la cerimonia di premiazione svoltasi presso il Ministero della Salute, ha ottenuto in totale sei Bollini Rosa: tre al Presidio Ospedaliero San Filippo Neri, che ha ottenuto così il massimo del punteggio, due al Presidio Ospedaliero Santo Spirito in Sassia e uno al Centro per la Tutela della Salute della Donna e del Bambino S. Anna. Un risultato importante per l’azienda locale romana alla quale viene riconosciuto l’impegno e il rispetto verso la medicina di genere in tutti i presidi della ASL Roma 1 che offrono servizi dedicati alle donne.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

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