Ha vinto la nazionale Crazy for Football. Ma in realtà hanno vinto tutti coloro che hanno partecipato a Easmh, il progetto che ha consentito la creazione della prima rete europea di operatori dello sport e della salute mentale per promuovere la pratica sportiva nella riabilitazione psichiatrica.
Dopo tre anni di attività, il progetto Easmh si è concluso ieri a Roma, al centro sportivo Pala To Live, con più partite dal significato simbolico. Prima l’incontro tra una rappresentativa di Medici Psichiatri contro l’Università del Foro Italico, vincitori della prima Easmh Cup. Subito dopo, la Nazionale Crazy for Football, la squadra di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale, si è sfidata con una rappresentativa del circolo sportivo Rai e di Rai per La Sostenibilità per contendersi la 4° edizione della #Crazychallenge. Il progetto Easmh (European alliance for sport and mental health), co-finanziato dal programma Europeo Erasmus+ Sport, è stato promosso da Ecos (European Culture Sport and Organization), in collaborazione con primarie organizzazioni Italiane ed Europee, tra cui la European Psychiatric Association e il dipartimento di psichiatria dell’Università Vanvitelli di Napoli.
“Ormai è un dato di fatto: c’è bisogno di una grande attività di salute mentale nella nostra società– spiega lo psichiatra Santo Rullo, sceso in campo con la maglia di Easmh- ogni giorno la cronaca ci segnala questo bisogno nelle persone di tutte le età, senza distinzione di genere o appartenenza sociale, ed è dimostrato scientificamente che lo sport può essere un elemento fondamentale del percorso di riabilitazione. Attraverso il progetto Easmh abbiamo dimostrato ulteriormente come sport e salute mentale siano un binomio vincente, per questo chiediamo al governo e alle istituzioni di essere parte attiva in quella che sicuramente potrà essere una vera e propria rivoluzione”.
La Rete Easmh è composta da operatori della salute mentale tra cui medici psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed operatori dello sport tra cui allenatori, atleti, dirigenti sportivi per definire congiuntamente nuovi modelli integrati di riabilitazione psichiatrica. In circa 36 mesi di attività il consorzio di Easmh ha raccolto 147 manifestazioni di interesse da parte di operatori provenienti da circa 25 Paesi di tutto il mondo che ora metteranno a disposizione congiuntamente le proprie competenze in progetti di sport e salute mentale. Il progetto ha consentito anche la creazione del primo percorso formativo riguardante i principi di psichiatri per operatori Sportivi. Durante l’evento finale sono stati consegnati anche i primi diplomi ufficiali riconosciuti con certificazione Livello 4 EQF.
“È stato un percorso complesso ma appassionante- ha aggiunto Valerio Di Tommaso, fondatore di Ecos- in questi anni abbiamo capito che è necessario incrementare la quantità e la qualità dell’offerta sportiva perché abbia un valore terapeutico nei percorsi di riabilitazione psichiatria. I ragazzi di Crazy for Football poi ne sono un esempio lampante. Fare sport, qualunque sport, aiuta non solo a star meglio fisicamente ma anche mentalmente, soprattutto nei soggetti fragili. Sono certo che la rete di professionisti che abbiamo costruito in questi anni produrrà grandi risultati”.