Un comparto sempre più in evoluzione e che vale oltre cinque miliardi
Il territorio sabatino è ricco di storia, cultura e tradizioni, ma è anche un luogo che offre un’esperienza straordinaria per gli amanti del cibo e del vino con un ventaglio di prodotti enogastronomici unici che vanno dal pesce di lago, a varietà autoctone di ortaggi come il broccoletto di Anguillara PAT e il pomodoro di Trevignano. Ma di esempi se ne potrebbero fare tantissimi.
Tutto questo lo rende una meta perfetta per il turismo legato all’enogastronomia che, nel corso dell’ultimo decennio, è diventato sempre più rilevante per i viaggiatori, raggiungendo un valore di oltre 5 miliardi, ma che ha subito in questo lasso di tempo anche molte trasformazioni.
Secondo i dati elaborati dal “Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2023”, realizzato da Roberta Garibaldi sotto l’egida dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, questa pratica non si limita più al mero acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli locali, e al degustare ricette e piatti tradizionali. L’enogastronomia è infatti ormai diventata un’esperienza, una vera e propria attrazione che si manifesta in forme molto eterogenee: ristoranti gourmet, visite ai luoghi di produzione, botteghe con prodotti artigianali, mercati locali, musei e strade del gusto, eventi, tour a tema e molto altro.
Si tratta di un settore con numeri ormai molto importanti.
Il rapporto riporta infatti che in Italia ci sono circa 9,6 milioni di turisti la cui motivazione primaria per viaggiare è proprio l’enogastronomia, e che 7 italiani su 10 hanno avuto esperienze legate e questo tipo di turismo nel corso dei viaggi più recenti. Considerando il fenomeno a livello europeo, i turisti enogastronomici si attestano a circa 5,5 milioni.
Parliamo quindi di numeri notevoli che senza dubbio rappresentano un incentivo per investire in questo settore.
Un passo importante fatto di recente è sicuramente la prima legge sull’eno-oleoturismo nel Lazio approvata a fine ottobre in Regione, che punta su due specifici settori molto attrattivi in ambito turistico, ovvero quello dell’olio e quello del vino.
«Il testo – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – ha numerosi obiettivi: indirizzare i visitatori verso mete alternative e complementari alla Capitale; quindi, dar vita ad un auspicato “grand tour” tra le nostre province, incentivando il turismo legato all’enogastronomia, attraverso il quale è possibile scoprire i luoghi e le aziende dove si producono le eccellenze del territorio. Importante, poi, la formazione degli operatori del settore prevista dalla legge».
Investire nel turismo enogastronomico, rafforzando l’offerta e sperimentando nuovi format potrebbe quindi essere un’opportunità notevole per l’economia locale, a cui non manca davvero la materia prima.
Sara Fantini