“Ai giovani che soffrono questi momenti chiedo di resistere nell’interesse della professione. Ci saranno ancora dei sacrifici da fare, ma la salita terminerà presto”. E’ l’appello rivolto dal coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Mario Scialla, ai giovani avvocati, in occasione del Congresso Nazionale Forense in programma a Roma.
Nel corso del suo intervento Scialla si è soffermato su vari temi dell’avvocatura. “L’Intelligenza Artificiale non è più un’ipotesi, ma è già realtà. Non è un fenomeno che controlliamo noi e dobbiamo dunque essere attrezzati”, ha spiegato, “Tutti i congressi che abbiamo tenuto fino a oggi sono stati un laboratorio straordinario di idee su questo campo. L’approccio deve essere senza pregiudizi. Noi abbiamo alle spalle i diritti dei cittadini. Per questo non dobbiamo essere precipitosi. Se rivoluzione deve essere, che sia una rivoluzione veramente democratica”. Nel corso del suo intervento Scialla ha affrontato anche le problematiche inerenti il portale telematico penale, per poi soffermarsi sulla condizione attuale della giustizia. “Noi viviamo una crisi peggiore degli anni precedenti”, ha spiegato, “Perché oltretutto è subdola. Passa il messaggio che i numeri sono diminuiti e che i processi sono diminuiti. Invece non è così. Il cittadino non ha più i soldi per andare dal professionista e soprattutto teme la giustizia. Quello che avviene nei tribunali civili è qualcosa di indescrivibile. Nell’articolo 1 del codice deontologico c’è scritto che noi siamo tenuti alla tutela della difesa in ogni sede. Come la esercitiamo? Dal computer alzando la manina? Può essere questo l’avvocato del futuro? E’ una condizione inaccettabile”. Scialla ha ricordato le osservazioni fatte alla Riforma Cartabia. “Abbiamo fatto una scelta di grande responsabilità”, ha ricordato, “Siamo scesi in trincea. Abbiamo aiutato l’avvocatura e abbiamo partecipato ai tavoli tecnici. Se noi andassimo a intervistare un collega in aula ci direbbe che la Cartabia non è in grado di risolvere i processi in aula. E’ un’amnistia mascherata. Anche a scapito dei più deboli. Nessuna riforma procedurale è a costo zero. La stiamo pagando da anni”. Scialla è intervenuto anche sulla riforma del processo penale. “Un punto quello del cautelare prevede un organico da un magistrato a tre”, ha concluso, “Abbiamo fatto un calcolo: servirebbero circa 300 magistrati, che sono più o meno quelli che sono dislocati al Ministero”.