24 Novembre, 2024
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A proposito di giovani (e Natale)…

Sempre più giovani sono afflitti da apatia e distacco emotivo. Ragazzi che progressivamente riducono le proprie attività sociali e si isolano. A lanciare l’allarme è la psicoanalista Adelia Lucattini che, proprio in vista del Natale, spiega come le festività imminenti possano essere un’occasione per coinvolgere e spronare i ragazzi, far recuperare loro, grazie alla famiglia, vitalità interna, benessere, vivacità emotiva, uno spirito diverso.

“In un periodo in cui i giovani affrontano una serie di sfide”, spiega Adelia Lucattini, “molti vivono tutto questo impegno emotivo, con grande fatica.  E così in loro compare apatia, mancanza di piacere nel fare le cose, perdita di interesse per la propria persona e per la sfera sociale. In questa situazione, il confine tra adattamento difensivo e depressione può divenire labile. La passività agli eventi e la difficoltà a prendere parte ad attività che richiedono attenzione prolungata e concentrazione, è mortificante, non è percepita come espressione di un disagio interiore o di una malinconia profonda, per cui si sentono profondamente mortificati”.

Dai cambiamenti climatici a quelli socioeconomici, passando per gli snodi evolutivi degli adolescenti, i giovani si trovano immersi in una realtà in continuo e rapido cambiamento che rispecchia loro i propri mutamenti interiori, senza però offrire una visione prospettica, proiettata nel futuro tenendo presente il passato e la storia personale di ognuno, né offre la possibilità di immaginare e pensare trasformazioni positive per se stessi e per la propria vita. “La situazione attuale”, prosegue Adelia Lucattini, “con l’occupazione delle scuole da parte degli studenti, solleva interrogativi sulla reale capacità di comprensione dei loro bisogni e delle loro esigenze da parte delle istituzioni educative”.

La psicoanalista pone l’attenzione sul fatto che la problematica non risiede negli insegnanti, ma nell’organizzazione della scuola stessa, eccessivamente burocratizzata.

Temi come il Covid-19, le crisi belliche internazionali e le questioni sociali, tra cui baby-gang e femminicidi, contribuiscono a creare un clima di tensione che genera ansia e incertezza, alimentato e amplificato dai social media.

Lucattini rileva che “l’eccessiva mediatizzazione dei fatti di cronaca nera spesso induce preoccupazione e paura negli adolescenti, che invece hanno bisogno di essere rassicurati confidando sulla loro capacità di comprensione e di poter intravedere una prospettiva positiva, senza negare i problemi reali ma contestualizzandoli e dimensionati correttamente” e rimarca che come è “certamente essenziale concentrarsi sui disturbi mentali gravi, in quanto causano grande sofferenza ai pazienti e alle loro famiglie nonostante il grande impegno profuso dai servizi pubblici per la salute mentale. D’altro canto, è altrettanto necessario occuparsi del disagio psicologico “sottosoglia” che si manifesta in molti giovani, prevenendo o intervenendo su apatia e distacco emotivo, sostenendo sia i ragazzi che i loro genitori”.

Per questo, in occasione del Natale, Lucattini sottolinea l’importanza di “approfittare di questa festività come un’occasione unica per stare insieme, condividere momenti in cui il “fare insieme” è una forma di comunicazione importante esattamente come il parlare. Certo, il tempo per parlare e ascoltare va ricercato e talvolta,  lasciato emergere attraverso costruzione giocosa di una particolare intimità, tipica dei periodi di vacanza e dei giorni di festa. Sentirsi vicini, aiuta a migliorarsi e riprendersi. Bisogna invitare i ragazzi a staccare dalla routine quotidiana, a riposarsi e svagarsi. Esiste un tempo per ogni cosa: un tempo per studiare e un tempo per riposare, un tempo per apprendere ed un tempo per sedimentare, un tempo per il sacrificio e un tempo per il piacere. Bisogna incoraggiare e valorizzare tutto il tempo trascorso con i genitori, che sono una fonte specifica di amore, una forma preziosa di sostegno. L’amore è una tra le migliori forme di prevenzione. A Natale i giovani desiderano e si aspettano di “tornare a casa”, questo desiderio non intacca la loro autonomia, non pregiudica la loro indipendenza, infatti, ravvivare i legami familiari rasserena, fa sentire sicuri e più forti. Questo periodo offre un’opportunità unica che va valorizzata perché possa essere vissuta pienamente, come merita”.

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