«Non può certo essere un caso che a pochi giorni dal Natale il nostro Paese si ritrovi a celebrare i 45 anni di nascita del nostro Sistema Sanitario Nazionale (1978).
Tale anniversario, che dovrebbe sollecitare giusti bilanci e “sani esami di coscienza” da parte della nostra politica, ci vede, nel contempo, tutti attori, a nostro modo protagonisti, con un ruolo importante, da dedicare alla “cura” di un paziente decisamente malato e fragile quale il nostro SSN.
Nel nostro specifico caso, poi, nel compito quotidiano che ci riguarda, come sindacato non possiamo non ribadire innanzitutto alla collettività il nostro pensiero, corroborato dai fatti, dai numeri schiaccianti, dai report autorevoli.
Senza professionisti dell’assistenza, senza gli infermieri, senza le ostetriche, non può esserci futuro per questo nostro Sistema Sanitario così debole e fragile».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«A poche ore dal Santo Natale il nostro pensiero va quindi, doverosamente, a tutti i professionisti dell’assistenza, non solo italiani, ma a tutti quelli che nel mondo “combattono”, ogni giorno, tra mille difficoltà, per la tutela della salute della collettività.
Per ciò che riguarda, poi, l’arduo compito e le elevate responsabilità di coloro che operano in casa nostra, eccoci come sempre alle prese con acque sempre più agitate, in cui navigare a vista, tra disagi organizzativi, turni massacranti, e soprattutto legittime speranze di una giusta valorizzazione, che ci hanno indotti a dar vita a cortei e manifestazioni di protesta, che ci hanno costretto a indire di nuovo gli scioperi, affinché arrivino a tutti, istituzioni, media e cittadini, le nostre “urla di dolore”.
Ciò nonostante, la nostra rimane una professione affascinante, che amiamo visceralmente, una scelta di vita che però, più che mai, ci chiede di indossare elmetto, scudo e spada per difendere la salute degli italiani, continua De Palma.
Lasciateci, allora, rivolgere i nostri più fervidi auguri a tutti i professionisti dell’assistenza. Il nostro messaggio arrivi a tutti, indistintamente, anche a chi, lontano da qui, in territori martoriati dalla guerra, come accade oggi nella Striscia di Gaza, si prende cura dei feriti a rischio della propria vita.