Riceviamo e pubblichiamo – Insomma, ne ha dette molte.
E d’altra parte in tre ore e passa di conferenza stampa cose da dire ce n’erano.
Sulle risposte più serie (le guerre in atto) vorrei tornarci a parte.
Diciamo che tenuto conto del numero delle domande (45) e che ogni domanda si è portata via almeno un minuto (se non di più) resta che la presidente del Consiglio ha avuto a disposizione all’incirca due ore per dire quel che pensava su tutto il resto.
E cosa ha detto?
1. Che lei non è ricattabile (e daje!), ma a domanda diretta su chi avesse in mente, ha detto testualmente di non poterlo dire o non volerlo dire senza aggiungere altro. Il che però, in bocca al capo del governo, lascia dietro a sé una scia di interrogativi anche piuttosto inquietanti.
2. Ha riconosciuto il sostanziale fallimento delle politiche sull’immigrazione. Cioè, per essere onesti, non ha detto di avere fallito, ha dichiarato di essere molto insoddisfatta dei risultati raggiunti convinta però che il tanto impegno da lei profuso sulla materia ha fatto in modo che le cose non andassero peggio. Che mi ha fatto un po’ ricordare qualche mio voto nella versione di greco (ne parlavamo ieri sera qui sopra) quando a fronte di un sonoro 4 avrei potuto spiegare alla mia professoressa che se non mi fossi impegnato a tradurre comunque in quel modo scombinato il risultato sarebbe stato certamente peggiore!
3. Due ore piene dicevamo, eppure non ha trovato il tempo di dire mezza parola sulla crisi drammatica della sanità pubblica, sulle liste d’attesa, su milioni di italiani che non sono più nella condizione di provvedere alle cure e alla prevenzione. Anche qui, per onestà, si dovrebbe aggiungere che era compito dei giornalisti porre la domanda. Giusto, ma su questo si potrebbe aprire un altro capitolo (sulla qualità di una informazione in molti casi, come dire, un po’ prona al potere di turno).
4. Anche su Ilva, crisi industriali, politiche del salario (su quest’ultimo punto una battuta l’ha fatta) il racconto piegava verso un’immagine rosea di un’Italia che non c’è.
5. Ha spiegato che quest’anno cresceremo più di tutti gli altri nostri partner europei: semplicemente non è vero! La stima di crescita operata dal governo (1,2%) è sovradimensionata di oltre mezzo punto secondo il giudizio di tutte le istituzioni economiche competenti.
6. Sul Mes ha rivendicato la scelta di rimettere la decisione all’Aula della Camera. E qui, spiace dirlo, una punta di ipocrisia non la si può rimuovere, nel senso che se guidi il governo, macini voti di fiducia uno sull’altro, sei alla testa del partito di maggioranza relativa, non trova giustificazione l’argomento di un parlamento sovrano (solo quando ti fa comodo) poiché non lo è come sanno tutti.
7. Sulla vicenda dei balneari non risponde, e sul richiamo del presidente Mattarella si limita a ricordare come il suo governo abbia dimostrato con apposito studio che nel nostro paese non esiste scarsità di coste disponibili (sarebbe questa la strada per aggirare la direttiva europea in materia di gare pubbliche). Piccolo dettaglio: per giustificare questa lettura lo studio suddetto ha esteso il perimetro delle nostre coste di
3.000 km (da 8 a 11.000).
8. Sulla questione degli extra profitti delle banche ha rivendicato la scelta del suo governo come intrepida e coraggiosa, rimuovendo in questo caso la fattura della maggioranza con la scelta di ritirare la misura e il fatto che quelle stesse banche abbiano ottenuto i massimi profitti da anni a questa parte.
9. Sulla pessima uscita del magistrato della Corte dei Conti si è indignata per la posizione della sinistra incapace di comprendere come taluni ruoli pubblici siano incompatibili con esternazioni di quella natura. E qui la satira ha preso il sopravvento (non perché quella dichiarazione sia in alcun modo giustificabile, ma per quella vecchia saggezza del pulpito e della predica!).
10. Ha detto anche che l’autonomia differenziata non porterà alcuna sofferenza per le regioni del Sud e che la riforma del premierato non toglie alcun potere al capo dello Stato. Ma qui, dalla satira si è transitati dritti dritti alla comicità.
Bon, la prossima volta, se possibile, anche meno di tre ore.
Basta un bel comunicato di Palazzo Chigi e saremo soddisfatti lo stesso.
Buona serata e un abbraccio
PS. Per completezza, ha sospeso il John Wayne di Biella! Brava.
Gianni Cuperlo