13 Novembre, 2024
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Alberto Bagnai agli Stati generali dei consulenti del lavoro

“Il Fondo Monetario Internazionale dice che solo nel 2026 il Prodotto Interno Lordo dell’Italia tornerà al livello del 2007, prima della crisi finanziaria globale. Questo è il pesante lascito delle politiche di austerità”. Lo ha affermato il presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Alberto Bagnai, in occasione degli Stati generali dei consulenti del lavoro in programma a Roma.

“Se in un contesto simile l’occupazione è cresciuta e sta crescendo”, ha spiegato Alberto Bagnai, “molto è dovuto alla capacità del consulenti del lavoro di avvicinare la domanda all’offerta di lavoro, aiutando le imprese a creare opportunità di lavoro”. Il presidente della Commissione Enti Gestori ha ricordato che nel 1949 il Pil italiano era ritornato al livello del 1939: il recupero della distruzione causata dalla Seconda guerra mondiale aveva richiesto solo 10 anni, contro i 19 che occorreranno per recuperare i livelli pre-crisi. “Il Covid, che tra l’altro è stato un campo di prova impegnativo in cui professioni e casse hanno svolto il proprio ruolo in modo meritorio, non c’entra nulla con queste previsioni. Anche negli scenari del 2019 il FMI prevedeva che saremmo tornati ai livelli del 2007 non prima del 2025. Il paese si è fermato perché c’è stata l’austerità. Possiamo fare un calcolo molto semplice. Se gli investimenti pubblici fossero rimasti al livello del 2007, ad oggi ne avremmo fatti quasi 200 miliardi in più. Così come se il Pil fosse rimasto al livello del 2007 e non fosse sceso, avremmo prodotto e distribuito oltre 1600 miliardi di reddito in più. Si possono immaginare gli impatti negativi sul mondo del lavoro e delle professioni”.

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