6 Novembre, 2024
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I tanti racconti dell’Archivio storico di Bracciano

Domenica 14 gennaio l’Archivio storico comunale “Paolo Giordano Orsini” di Bracciano ha riaperto le sue porte al pubblico, un evento importante visto quello che questo luogo rappresenta, ovvero la memoria storica del paese. I moltissimi documenti in esso conservati ripercorrono la storia locale fin dal 1500, epoca a cui risale il registro più antico.

In occasione della riapertura è stata allestita un’esposizione con alcuni documenti recentemente ritrovati che hanno permesso di ricostruire la vicenda della costruzione dell’edificio scolastico “Tommaso Tittoni”, che dagli anni ’20 è un punto di riferimento per la cittadina.

La  sua storia inizia nel 1910, data a cui risale il primo ambizioso progetto che prevedeva un edificio molto diverso da quello attuale: più maestoso e con un elegante colonnato nel lato che dà sulla strada ferrata. I lavori furono però bloccati prima da alcuni problemi relativi agli scavi, e poi dallo scoppio della Prima guerra mondiale.

Terminata la guerra, nel 1919 riprendono i lavori ma i fondi a disposizione si erano notevolmente ridotti portando alla costruzione di un edificio ben più modesto rispetto a quello immaginato inizialmente che possiamo però ammirare grazie ai progetti esposti.

Ma non è questa l’unica storia che abbiamo scoperto durante la nostra visita accompagnati da Massimo Giribono, archivista del comune di Bracciano, insieme a Emanuela Viarengo, assessore alle Politiche Culturali, Pubblica Istruzione, Area Museale e Centro Storico.

 

C’è quella del monumento ai caduti della Prima guerra mondiale costruito nel 1918 nella Piazza del Comune anche grazie ad una donazione da 100 lire fatta dalle dame della Regina Margherita, come testimoniato da una lettera, e di cui purtroppo oggi non rimane molto.

C’è poi la commovente storia di Salvatore Negretti, eroe di guerra a cui è stata intitolata una strada di Bracciano. Grazie alla lettera di un tenente di Reggio Calabria che rispondeva all’annuncio pubblicato il 5 marzo 1919 sul Giornale d’Italia, Felice Negretti potè avere notizie del figlio, rimasto purtroppo ucciso in Friuli sul fronte. La lettera originale è conservata in archivio.

C’è anche una delibera di consiglio comunale che riguarda il primo grande scarto archivistico fatto durante la Prima guerra mondiale a livello nazionale per inviare ai mal equipaggiati soldati al fronte la carta da utilizzare come isolante per proteggersi dal freddo.

Ma quella che forse colpisce di più riguarda il voto delle donne che in alcuni Comuni, tra cui Bracciano, arrivò diversi mesi prima rispetto al noto referendum del 2 giugno 1946 passato alla storia perché vide le donne protagoniste per la prima volta.

Le cittadine di Bracciano poterono infatti votare già il 17 marzo 1946 per le elezioni amministrative.

Dai verbali delle operazioni elettorali conservati nell’Archivio storico comunale apprendiamo che su una popolazione di 5.312 abitanti gli elettori iscritti nelle liste erano 3.942, di cui 1.974 uomini e 1.968 donne, e che la percentuale dei votanti fu del 74%.

Il 19 marzo, terminate le operazioni di scrutinio, il Sindaco pro tempore Luigi Bresciani proclamò poi l’elezione di venti Consiglieri Eletti, fra cui vi erano anche due donne: Lea Perugini, che entrerà anche a far parte della Giunta Municipale, e lade Anselmi.

Ma queste sono solo alcune delle storie che è stato possibile ricostruire grazie ai documenti conservati nell’archivio. Piccoli racconti della vita del paese e dei suoi abitanti rispolverati grazie alle lettere, ai progetti, ai libri mastri, ai resoconti dei consigli della comunità e molto altro.

Come spiegatoci dall’Assessore Emanuela Viarengo, grazie alle due linee di contributi ottenute dalla Regione Lazio tramite la presentazione di due progetti sarà possibile mettere in sicurezza e salvaguardare questo patrimonio, soprattutto i documenti più antichi, oltre ad acquistare attrezzature utili alla consultazione.

Per saperne di più L’agone, attento anche e soprattutto alla storia del territorio,  invita a visitare l’Archivio che sarà ora aperto al pubblico ogni prima domenica del mese, con un periodo di pausa da giugno a agosto, e durante la settimana in giorni specifici per la consultazione.
Sara Fantini
Redattrice L’agone

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