La sala Ruspoli dell’omonimo palazzo nobiliare di Cerveteri ha accolto la presentazione dell’ultimo libro di Antonella Colonna Vilasi, responsabile del centro studi sull’intelligence, scrittrice e psicologa. Con lei ha dialogato il criminologo Gianluca Di Pietrantonio, conversazione moderata dall’attrice Stefania Ranieri. “Non un libro tecnico”, ha precisato fin dagli esordi l’autrice, “ma un testo divulgativo, scritto in maniera semplice e fruibile, destinato ai ragazzi delle scuole, a cui far conoscere la storia di una delle agenzie di intelligence più celebri. Sono stata la prima a parlare di intelligence, una tematica di cui tutti avevano timore a parlare”. L’autrice ha specificato di aver intrapreso un percorso di studi che l’ha portata a scrivere la storia della CIA e successivamente quella del Bureau. L’agenzia statunitense venne creata su richiesta del presidente Roosvelt, originariamente con lo scopo di occuparsi della sicurezza interna statunitense. All’inizio era composta da soli cinque uomini, poi, gradualmente si è strutturata, capillarmente organizzata su tutto il territorio americano con successive istituzioni di sedi anche all’estero. Ha avuto un forte potenziamento con Hoover, uomo controverso e potentissimo che è rimasto a capo dell’agenzia per 48 anni, servendo otto presidenti. Si deve a lui l’istituzione della prima banca dati delle impronte digitali, la creazione di dipartimenti interni all’FBI, quali l’unità crime violento e l’unità scienze comportamentali. Lo studio attento della Vilasi ha analizzato casi celebri di cui si è occupata l’agenzia, quali quelli che hanno portato alla condanna a morte degli italiani Sacco e Vanzetti, quello che ha portato all’arresto del gangster Al Capone, le vicende legate all’assassinio di Martin Luther King e del presidente John Fitzgerald Kennedy. Storia, quella dell’FBI, che ha uno scarto in avanti dopo l’11 settembre del 2001, quando l’agenzia cambia contestualmente alle esigenze della società contemporanea. La quinta dimensione, quella della rete, ha imposto la creazione di dipartimenti che si occupano di cyber sicurezza, aumentando le capacità tecnologiche del Bureau. La presentazione, vivacizzata dal dibattito dei presenti e dagli interventi tecnici del criminologo, ha mantenuto un parallelo anche con l’agenzia francese DGSE, anch’essa studiata e pubblicata dall’autrice. Donna pragmatica e umile, Antonella Colonna Vilasi, che nonostante il tecnicismo dell’argomento trattato, non ha celato una personalità sensibile ed endemica, due elementi che sanno fare la differenza.
Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’Agone