E’ ancora il cimitero Flaminio di Prima Porta a interessare il movimento Italia dei Diritti che documenta ancora situazioni di degrado dopo la risposta della divisione Cimiteri capitolini dell’Ama ritenuta non soddisfacente alle richieste di intervento che il movimento stesso attraverso il Segretario Provinciale romano e responsabile per la Politica Interna Carlo Spinelli aveva inoltrato agli enti competenti, cimiteri capitolini compresi. E’ lo stesso Spinelli a denunciare ancora situazioni limite che riguardano diversi settori del cimitero:” Innanzitutto ringrazio la divisione Cimiteri capitolini dell’Ama per averci risposto dando così riscontro alla nostra segnalazione, purtroppo però tale risposta non la possiamo ritenere soddisfacente in quanto mostra soltanto una piccolissima parte del cimitero e non riguarda le zone che noi abbiamo segnalato. Inoltre si parla di Fontanelle riparate e monitorate bi-settimanalmente, ma a noi risultano ancora alcune di queste fontanelle ostruite con rubinetti rotti. Ci parlano dei bagni che sono puliti e forniti degli accessori necessari, ma di questo non abbiamo parlato in quanto risultano effettivamente ben tenuti. Inoltre si dà la colpa al libero accesso delle auto che permette ai frequentatori del cimitero di liberarsi dei rifiuti all’interno del cimitero stesso. Quello che vogliamo dire a questi signori che ci hanno risposto – prosegue Spinelli – è che, ci sono tombe rotte che nessuno sistema, pezzi di lapide sparse all’interno del cimitero, erbe infestanti e frasche accatastate nei campi dove ci sono le sepolture a terra; inoltre non tutte le fontane risultano disostruite, così come alcuni tombini, e alcuni rubinetti delle fontane stesse perdono acqua. Mandare due foto che mostrano un viale pulito e dei bagni ben tenuti, non giustifica certo una buona manutenzione del cimitero e una degna dimora per i defunti. Pertanto quello che chiediamo, è che si intervenga veramente e non solo a parole, con un monitoraggio frequente del luogo, interventi straordinari mirati e manutenzione ordinaria periodica in modo tale da non arrivare alla situazione che in questo momento vige all’interno del cimitero Flaminio. La zona è grande questo lo sappiamo benissimo, ma non giustifica lo stato di degrado nella quale versa, se serve personale si assuma magari andando a pescare tra i percettori del reddito di inclusione; si fanno risparmiare soldi allo stato, si mette a lavorare un padre di famiglia assicurandogli un reddito sicuro, e – conclude Spinelli – si assicura un degno riposo ai nostri cari defunti”.