Secondo i dati provvisori di gennaio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua è pari +0,8%, dallo 0,6% del mese precedente.
“Il rialzo dell’inflazione annua, al pari dei cali dei mesi precedenti, è fuorviante, poiché, come sostiene anche l’Istat, è dovuto prevalentemente ad un effetto statistico, ossia al crollo dei prezzi di luce e gas che si era registrato nel gennaio 2023 dopo i picchi del quarto trimestre 2022. Quello che invece deve allarmare è l’aumento su base mensile dello 0,3% superiore sia al +0,2% di dicembre e opposto rispetto al calo di novembre dello 0,5%. In particolare è preoccupante il balzo mensile dello 0,9% dei Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, tre volte tanto il +0,3% di dicembre” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione dei prodotti alimentari, considerando il dato tendenziale pari al 5,9% significa dover spendere 474 euro in più su base annua per mangiare e bere, cifra pari a 430 euro per una coppia con un figlio e che sale a 563 euro per una coppia con 3 figli. Per questo il Governo dovrebbe intervenire con accordi di filiera per tutti quei prodotti che stanno registrando rincari anomali e ingiustificati” conclude Dona.