Il Consiglio di Stato ha bocciato i cartelloni con il prezzo medio dei carburanti che i benzinai sono obbligati dall’agosto scorso ad esporre.
“Nessun danno per i consumatori. L’introduzione del prezzo medio non ha influito in alcun modo sull’andamento dei prezzi, che ha seguito le solite vecchie dinamiche, a cominciare dalla doppia velocità: rialzi immediati non appena si registrano aumenti delle quotazioni internazionali e ribassi a passo di lumaca in caso contrario” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’informazione al consumatore è utile quando è perfetta, non quando è distorta e sbagliata, come è quella di accontentarsi di andare a fare il pieno da chiunque ha un prezzo più basso della media regionale invece che da chi fa i prezzi più bassi ed è meno caro di tutti gli altri” prosegue Dona.
“Ci domandiamo, invece, dove sia sparita l’app carburanti prevista dal decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, che educherebbe gli automobilisti a fare il pieno nel distributore meno caro della zona. Dopo oltre un anno dalla sua previsione è sparita dai radar. Quella si che sarebbe utile” conclude Dona.