Pubblicato il focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia” che certifica come, negli ultimi 40 anni, 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato a carico della nostra nazione.
Ammonta a circa 210 miliardi di euro il valore delle perdite economiche, di cui ben 111 sono stati determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Tra quest’ultimi 57,1 miliardi di euro dovuti ai danni per alluvioni; 30,6 miliardi (14,6%) per le ondate di calore; 15,2 miliardi di euro (7,2%) per le precipitazioni. Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. A questi si aggiungono poi poco meno di 100 miliardi imputabili a: terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici.
Tra le piccole medie imprese ben una su quattro risulta a rischio perché localizzata in comuni soggetti a frane e alluvioni e presenta una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese una volta che si sia verificato l’evento avverso.
L’agricoltura è il settore più colpito dalle conseguenze dei cambiamenti climatici; solo nel 2022 si è registrato un calo di produzione del 1,5% quantificato con una perdita di circa 900 milioni.
Fonte: Confcooperative