Il 31 gennaio 1963 è istituita la “media unica” segnando la prima grande riforma democratica successiva alla riforma Gentile. Alla base era un forte impegno verso l’abolizione delle discriminazioni sociali e l’espansione degli accessi alle scuole secondarie di tutti i ceti sociali. Tuttavia l’errata interpretazione dicotomica fra gli aspetti umanistico e scientifico della cultura comportò che, fino al 1977, l’insegnamento del latino rimanesse facoltativo per gli studenti di terza media. In quell’anno fu posta fine alla lunga discussione sul latino decidendo di eliminarlo completamente dalla scuola media. Ma nelle discussioni politiche di quei tempi, in entrambe le parti, lo studio del latino era interpretato come un mezzo di conservazione del privilegio delle classi sociali più abbienti, come se chi fosse più povero non abbia le capacità per studiare il latino, ma subdolamente non prendendo in considerazione il fatto che la parità deve essere raggiunta al livello più alto possibile, certamente non abbassando gli obiettivi. Infatti, saper parlare significa saper ragionare e quindi è molto pericoloso, per chi vuole comandare, che troppi individui siano acculturati perché diviene più difficile turlupinare gli elettori per falsificare la giustizia e la democrazia.
L’italiano che noi parliamo è di derivazione latina nelle sue strutture grammaticali e morfosintattiche e chi lo padroneggia è ovviamente avvantaggiato. Conseguentemente studiare il latino significa ragionare, sviluppare la propria capacità critica, di giudizio; consente di dialogare, di muoversi nel tempo e nello spazio, di mettersi in relazione con autori passati, di accorgersi che le gradi questioni dell’esistenza umana sono già state trattate da certi autori. Insegnare il latino significa educare al bello … troppo pericoloso sia per una certa destra che per una certa sinistra: troppo pericoloso per chi vuole comandare su altri.
Ecco perché noi, alla “Melone”, unica Scuola d’Italia di secondaria di primo grado, abbiamo reintrodotto lo studio del latino in classe, in questa classe, con una appassionata ed eccellente giovanissima docente di greco e latino, la prof. Claudia Amore.