22 Dicembre, 2024
spot_imgspot_img

La formazione diventa un fantasy, il gioco di ruolo anti-bias per i manager

Ability Score è un metodo di formazione che utilizza il potere trasformativo dei giochi di ruolo, una forma di gioco narrativo e collaborativo. Tale metodo sarà applicato nel corso di una due giorni di formazione organizzata da Fòrema, ente del sistema confindustriale con sede a Padova, che ha pensato l’iniziativa all’interno del progetto “SIADOM – Social Innovation Alliance for Diversity management and innovation of Organizational Models” nell’ambito dell’inizativa regionale “P.A.R.I.”. Il 27 e il 28 marzo a guidare l’esperienza, riservata a hr manager, responsabili del personale e ad imprenditori, ci saranno due professioniste: la serius game designer e trainer Dora Bugatti e Antonella Brogi, senior trainer ed executive coach Pcc (professional certified coach) per Icf Italia (la federazione nazionale dei coach).
I partecipanti assumeranno il ruolo di un personaggio di una storia. Usando improvvisazione e creatività, affronteranno insieme sfide legate all’equità e all’empowerment e metteranno in pratica un diversity mindset per raccontare le sorti della propria avventura. Il gioco consiste nell’interazione dialettica tra la game master Bugatti, i partecipanti e la casualità dovuta al tiro dei dadi. Ad accompagnare l’avventura ci saranno mappe, carte e immaginazione.
La storia che è stata scelta ha come tematica quella degli “unconscious bias”, ossia quegli errori cognitivi che si formano senza una consapevolezza reale e razionale e che causano comportamenti errati, e aiuterà i partecipanti a migliorare diverse competenze. Tra queste, la capacità di riconoscere bias e dissonanze cognitive, decostruire pregiudizi, sviluppare il pensiero critico e migliorare l’ascolto attivo, strumenti essenziali per ripensare il modello organizzativo aziendale e renderlo più performante nella gestione delle diversità di genere. Finita la parte di “gioco”, il giorno successivo è previsto un momento di debriefing nel quale saranno fatte emergere in modo maieutico delle riflessioni, rielaborando gli eventi e portando a prese di consapevolezza e impegni a modificare i propri approcci comportamentali.
“Gli obiettivi del progetto sono molteplici”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Con questo corso evidenzieremo quanto sia facile, anche per persone di cultura e con ruolo manageriale, incorrere in bias cognitivi che possono indurli al sessismo, anche involontariamente. Ma non ci fermiamo a questo. Lavoreremo anche per migliorare la partecipazione equilibrata al mercato del lavoro, attraverso la realizzazione di azioni per una maggior stabilità tra vita professionale e vita privata. Senza dimenticare l’implementazione di azioni volte a una maggiore autodeterminazione delle donne e all’incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro in tutte le sue forme, compresa l’imprenditorialità”.
L’evento è inserito all’interno del progetto Pari (Progetti e azioni di rete innovativi per la parità e l’equilibrio di genere). La Regione Veneto ha infatti finanziato alcune azioni di sistema per garantire il miglioramento della qualità di vita e di lavoro in azienda. Nel Padovano, Fòrema sta operando all’interno di “Pari” con il progetto “Siadom” (Social Innovation alliance for diversity management and innovation of organizational models, ndr), progetto che si è posto come obiettivo quello di rompere il soffitto di cristallo contro il quale oggi si fermano le aspettative delle donne.
Per realizzarlo, sono stati coinvolti 44 partner tra organismi pubblici e privati, da citare tra gli altri la collaborazione delle Università di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa in collaborazione con Ability Score® fa parte di questo percorso. Concretamente, Fòrema per il progetto “Siadom” ha formato un team di lavoro che sta creando appuntamenti, incontri, network, scambio di informazioni, ma anche materiali didattici e work shop per un anno intero, sempre nell’ottica di favorire il diversity management nelle aziende. L’obiettivo è coinvolgere almeno 150 stakeholder, tra di loro hr, direttori del personale e imprenditori.

Ultimi articoli