Riceviamo e pubblichiamo – Mentre ai confini del nostro mondo si stanno combattendo due conflitti bellici, che sono ben lontani da essere placati da un trattato di pace, è il caso di far volare aerei per ammirare inutili funambolismi?
• Le acrobazie della Pan sono uno spreco di soldi e uno strumento di propaganda guerrafondaia dannoso, diseducativo, e purtroppo anche pericoloso. L’ultimo incidente che le ha viste colpevoli è accaduto solo nel settembre scorso
• Oltre all’opportunità di tenere in vita certi show, e alla indubbia pericolosità, ci sono altri fattori che li rendono invisi a tanti cittadini, non solo a noi: l’aspetto economico e l’impatto ambientale che provocano, in termini di inquinamento anche acustico.
• In realtà non ci sono dati ufficiali circa il costo, il ministero non divulga certi dati, ma da un’inchiesta giornalistica di una decina di anni fa si calcolava che ogni aereo ha un costo per ora di volo all’incirca di 7mila euro. Il costo totale dello spettacolo dovrebbe aggirarsi su circa 2 milioni di euro.
• Anche per quanto riguarda le informazioni sulle emissioni in termini di inquinamento c’è un certo riserbo, chissà perché. Eppure si dovrebbero sempre tenere a mente gli obiettivi di mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, derivante dalle attività antropiche.
• Gli aerei da guerra sono strumenti di morte. Smettiamola con gli spettacoli delle Frecce perché la guerra non è un gioco. Basta Frecce Tricolori, vogliamo pace e disarmo!
• A Ladispoli poi sembrano più uno spettacolo di distrazione di massa visto anche il consiglio comunale di ieri, 7 marzo.
Insomma la strategia di “panem et circensens” per foraggiare la demagogia da Repubblica delle banane è sempre un evergreen.
Circolo Sinistra Italiana
Litorale Nord
“Mahsa Amini”