22 Dicembre, 2024
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L’arte della scrittura a mano nell’era digitale

Un viaggio attraverso i benefici cognitivi, emotivi e identitari

Nell’era digitale in cui viviamo, l’avvento delle tecnologie ha trasformato radicalmente il modo in cui comunichiamo, apprendiamo e lavoriamo. L’uso diffuso di computer, smartphone e tablet ha reso la scrittura manuale un’abilità sempre più rara, relegata a un ruolo quasi marginale nella nostra quotidianità.
Uno dei principali svantaggi della predominanza dei mezzi digitali è la perdita della connessione tangibile con le parole che scriviamo, riducendo la nostra esperienza sensoriale e privandoci della ricchezza tattile e visiva della carta e della penna che al contrario nascondono un tesoro di benefici che rischiamo di perdere.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che scrivere è molto più di un semplice gesto fisico- meccanico, si tratta di un processo complesso che coinvolge diverse aree del cervello e stimola la mente in modi unici; migliora la memorizzazione, la comprensione delle informazioni;
favorisce lo sviluppo delle capacità cognitive, come la concentrazione, la creatività e la risoluzione dei problemi, perché siamo costretti a rallentare e a riflettere sulle parole che stiamo tracciando, il che ci permette di esplorare più a fondo i nostri pensieri e di esprimere le nostre emozioni con maggiore precisione ed efficacia, rispetto alla digitazione.
L’aspetto più affascinante della scrittura è lo scrivere in corsivo perché è un legame Unico con l’identità individuale, nonché patrimonio dell’UNESCO.
Nonostante ciò, negli ultimi anni, anche a livello scolastico, scrivere in corsivo è passato in secondo piano, preferendogli lo stampato o lo script o addirittura il digitale.
Il carattere corsivo offre una serie di benefici unici: favorisce lo sviluppo motorio fine, stimola la coordinazione mano-occhio e migliora la fluidità della scrittura, facilita la comprensione e la memorizzazione del testo, contribuendo così al successo accademico e al benessere emotivo dei giovani.
I grafologi concordano stupiti della varietà e della ricchezza delle scritture individuali poiché non possono esistere scritture identiche per caratteristiche dipendenti dal singolo individuo le une dalle altre quali energia pressoria, movimento, ritmo e calibro, perché ogni tratto, ogni forma delle lettere porta con sé tracce della personalità e del carattere di chi scrive. Attraverso l’analisi grafologica delle suddette caratteristiche, possiamo rilevare aspetti del carattere e della personalità di ciascuno.

Di fronte a questa realtà, è fondamentale che genitori e educatori si impegnino attivamente a preservare e promuovere l’importanza della scrittura a mano. Dobbiamo investire nelle risorse e nei programmi educativi che valorizzano e insegnano la scrittura a mano, garantendo così che le generazioni future possano godere dei suoi innumerevoli benefici.

In conclusione, non è solo un’abilità del passato, ma una risorsa preziosa per il nostro benessere cognitivo, emotivo e identitario. Invito quindi tutti a riscoprire il piacere e i benefici, affinché possiamo continuare a connetterci con noi stessi e con il mondo che ci circonda in modo più profondo e autentico.

Paola Forte
Grafologa e Rieducatrice del gesto grafico

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