22 Dicembre, 2024
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Ritrovamento nel lago di Bracciano di cinque piroghe

Sono state ritrovate cinque piroghe risalenti al Neolitico in un sito archeologico sommerso nel lago di Bracciano in località “La Marmotta”, vicino ad Anguillara Sabazia. Il Lago di Bracciano non è nuovo a questo tipo di ritrovamenti, il primo dei quali risale agli inizi degli anni 90’. Le ultime piroghe rinvenute risalgono a oltre 7000 anni fa, in un periodo compreso tra il 5.700 e il 5.100 a.C. e rappresentano gli esempi più antichi di imbarcazioni del Mediterraneo. Più nel dettaglio, la piroga è un’imbarcazione a remi di tipo primitivo, originaria delle Antille ma poi diffusa anche tra altre popolazioni indigene di vari continenti.

Le cinque imbarcazioni sono opera di popolazioni primitive provenienti dal mare, che nella seconda metà del V millennio a.C. risalirono il fiume Arrone (l’emissario del lago di Bracciano dove si trova Anguillara Sabazia) per giungere e stabilirsi nei pressi di quella che è oggi la località “La Marmotta”.

Tramite un attento studio di tali imbarcazioni si è scoperto che sono state realizzate con quattro diversi tipi di tronchi e con tecniche costruttive abbastanza avanzate per l’epoca, come i rinforzi trasversali, cioè travi di legno arcuate disposte perpendicolarmente che servivano a conferire maggiore stabilità alla barca. A una piroga, in particolare, sono stati associati tre oggetti di legno a forma di T, ciascuno con una serie di fori che servivano per fissare funi legate a vele o altri elementi nautici.

Queste caratteristiche, insieme ad esperimenti di ricostruzione, indicano che si trattava di imbarcazioni idonee alla navigazione nel lago ma anche in mare, specialmente le più grandi. I ricercatori descrivono queste piroghe come esempi eccezionali di imbarcazioni preistoriche, la cui costruzione richiedeva un’ampia conoscenza della progettazione strutturale e delle proprietà del legno, oltre che ad una certa dimestichezza pratica da parte delle popolazioni.

Alcune affinità con le più recenti imbarcazioni dimostrano che sono stati fatti molti importanti progressi nella navigazione durante il primo Neolitico.

La datazione delle piroghe rivela che sono le più antiche del Mediterraneo, offrendo così preziose informazioni sulla navigazione nel Neolitico, affermano i ricercatori.

I vari studi rivelano la straordinaria capacità tecnologica delle prime comunità agricole e pastorali, evidenziando le loro abilità nella lavorazione del legno e nella costruzione di imbarcazioni complesse.
Teancu Alessio Tarfin

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