Riceviamo e pubblichiamo – Stiamo leggendo, da ormai varie settimane, della volontà di alcuni comuni del litorale nord, di unirsi in un’unica provincia, distaccata da quella di Roma.
Abbiamo partecipato, circa un mese fa, all’incontro tenutosi in aula consiliare a Ladispoli con i promotori dell’iniziativa, tra cui Michetti, Grando e Baccini.
Teniamo a sottolineare il fatto che, come circolo di Sinistra Italiana attivo sul territorio, conosciamo i vari interessi speculatori ed i pericoli che ne possono scaturire quando si intrecciano interessi economici di varia natura e provenienza, non sempre lecita.
D’altronde, i discorsi fumosi e populisti che le nostre orecchie hanno ben ascoltato dagli esponenti del centrodestra, danno la prova di un progetto campato in aria, bislacco per alcuni versi e basato su ideologie antieuropeiste.
Le parole di Michetti, che descrivono un’ Europa cattiva che detta leggi contro le comunità locali senza conoscerle, è già un forte campanello d’allarme. L’Europa detta regole comuni che ogni singolo stato tramuterà in legge, se necessario: affermare quanto sopra è populista e soprattutto errato.
Purtroppo la sconfitta elettorale passata, di Michetti, nel comune di Roma come candidato sindaco, sembra essere l’unico motore di questa iniziativa separatista: togliere comuni e “impoverire” Roma per sfruttare le ricchezze locali.
Ma quali, esattamente?
I numeri non convincono, soprattutto quando si parla di tasse: i residenti della nuova provincia smetteranno di versarle nelle casse di città metropolitana ma non per questo le riscossioni future avranno gli stessi importi.
Lo capirebbe anche un bambino.
Si parla nuovamente di un policlinico e di una università, di 5000 posti di lavoro e di una nuova classe dirigente nascente nella provincia.
Ma lo stiamo già vedendo, di cosa si occuperà la nuova classe dirigente.
Il concetto di una nuova provincia, unita, dove ogni comune avrà la stessa importanza, senza avere distinzioni, si perde nelle parole e nelle scelte delle amministrazioni promotrici.
È stato un susseguirsi di progetti di nuovi porti, tra Fiumicino e Civitavecchia, passando per Ladispoli e Santa Marinella, che dipinge bene lo scenario di quel che potrà essere questa unione territoriale: una continua rincorsa al predominio di una città rispetto ad un’altra.
Ancora edilizia speculativa, buona per tutte le stagioni e una obsoleta idea di turismo, con l’incapacità di offrire servizi in alcuni casi o la semplice faciloneria con cui si pensa che il turista cada giù da un aereo o da una nave, e questo sia sufficiente per tirare a campare.
Sinistra e destra unite in un progetto ambizioso, divisi nella realtà dei fatti e soprattutto nelle parole “battagliere” rivolte da un comune all’altro.
A Ladispoli per esempio, è da mesi che alcuni consiglieri di maggioranza, rivendicano questa scelta politica, autoproclamando Ladispoli “capitale del litorale”. Il campanilismo “paesano” che si continua ad ostentare, tralasciando la scarsa conoscenza amministrativa di quinta elementare – qual è la differenza tra capoluogo e capitale? – e che salta puntualmente fuori in qualsiasi consiglio comunale solo a scopo denigratorio, la dice lunga sulla serietà di questi promotori provinciali.
Abbiamo il terrore che il nostro territorio venga ancora soffocato da cemento e case inabitate o di vedere trasformata la via Aurelia in una Strip fatta di luci, totem e centri commerciali o sale gioco.
Per ora, i cittadini sono tenuti fuori da questi giochi e temiamo che queste stanze dei bottoni tenute chiuse siano un pericolo per le nostre comunità e per le scelte future legate all’economia locale e all’ambiente.
Addirittura i domini internet (gli indirizzi web per intenderci) per la “provincia Porta d’Italia” sono già stati acquistati, nella speranza, forse, che qualcuno possa acquistarli a prezzi più alti: peccato che, i siti istituzionali, in quanto tali, superano questa difficoltà speculatoria.
“Epic fail” per spiegarla in termini social.
Tanta leggerezza, insomma, nell’affrontare un tema così importante, che rafforza, senza dover fare analisi più approfondite, il nostro dissenso verso un progetto sciocco ma visti i tempi ed il governo che ci ritroviamo, dobbiamo attenzionare e far conoscere a tutti i cittadini del litorale nord, la pochezza di queste decisioni forzose e poco democratiche, che alcune amministrazioni continuano ad imporci, e che saranno solamente nuove “poltrone” da occupare, per rafforzare l’ego di questo o quel personaggio.
Circolo Sinistra Italiana
Litorale Nord
“Mahsa Amini”